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Editoriali

Razzismo cinese. Gli indiani saranno pure più numerosi ma sono meno talentuosi, dice Pechino

Redazione

L'India supera demograficamente la Cina e si afferma come paese più popoloso del mondo. Il portavoce del ministero degli Esteri non la prende bene e denigra la popolazione indiana.

L’annuncio è stato dato l’altro ieri dalle Nazioni Unite in pompa magna: a metà 2023, l’India supererà la Cina come paese più popoloso del mondo. Secondo le proiezioni dell’Onu, tra qualche mese l’India avrà circa 2,9 milioni di persone in più rispetto alla Cina: 1,4286 miliardi di persone contro gli 1,4257 miliardi della Cina. Non si saprà bene quando, e non si esclude che il sorpasso in realtà sia già avvenuto: del resto, da più di dieci anni, l’India non effettua un censimento. Per Pechino, essere il paese più popoloso del mondo è sempre stato un primato fondamentale: la popolazione, soprattutto quella giovane, è un asset quando si parla di forza lavoro e di un paese che si trasforma nella “fabbrica del mondo”.

Già da tempo si parla di un possibile sorpasso indiano, causato anche dall’inizio di un declino della popolazione cinese, repressa da trent’anni di politica del figlio unico. Ora è l’Onu a certificarlo, ed è anche per questo che la Cina non l’ha presa per niente bene. Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha detto che “quando valutiamo il dividendo demografico di un paese, dobbiamo guardare non solo alle sue dimensioni, ma anche alla sua qualità. Le dimensioni contano, ma ciò che conta di più è la risorsa talento”. L’espressione è stata criticata soprattutto per l’evidente significato denigratorio nei confronti degli indiani – considerati “meno talentuosi” – ed è sorprendente.

La Cina, dopo aver puntato gran parte della sua propaganda anti americana sull’accusa che l’America sia un paese profondamente razzista, ora mostra il suo vero volto, quello in cui è il Partito comunista cinese a non accettare le sconfitte o i momenti di difficoltà, accusando gli altri, senza mai guardare ai propri problemi interni. Il declino demografico cinese è anche l’inizio del suo declino economico, e resta intollerabile per Pechino che ci sia un altro paese asiatico, come l’India, che potrebbe prendere il suo posto come “fabbrica del mondo”.

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