Editoriali
I disincentivi al vaccino dei sindacati
Green pass ma con tamponi gratis, obbligo ma senza sanzioni. Che senso ha?
Siccome non riesce a fare una totale marcia indietro rispetto al no iniziale, sul green pass il sindacato preferisce tenere una posizione incomprensibile. “Abbiamo ribadito al governo che noi pensiamo che la strada migliore sia quella di un provvedimento legislativo per l’obbligo vaccinale”, ha dichiarato il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sapendo di fare una richiesta che al momento non è sul tavolo. Dato che, come è noto, il governo preferisce estendere a tutti i luoghi di lavoro l’obbligo del green pass, che è già in uso. Però non si capisce perché, rispetto a questo strumento che è meno stringente dell’obbligo vaccinale tout court, Landini risponda con una richiesta di “tamponi gratuiti” almeno fino a fine anno. E’ ovvio che se il governo estende il green pass per far aumentare le vaccinazioni, la gratuità del tampone diventa un modo per aggirare il vaccino e neutralizzare lo scopo del green pass.
E’ una richiesta legittima quella di un periodo transitorio per adeguarsi, ma se l’obbligo di green pass per i lavoratori partirà a metà ottobre c’è già un mese di tempo per vaccinarsi. E’ allo stesso modo surreale la posizione degli altri sindacati, che si sono accodati alla linea della Cgil. Il segretario della Cisl Luigi Sbarra ad esempio dice che non ci devono essere sanzioni per i lavoratori senza green pass: “Nessun richiamo a sanzioni o sospensioni – dice – sarebbe inaccettabile se si nascondessero propositi di penalizzazioni dei lavoratori con demansionamenti o licenziamenti”. Non si capisce che senso abbia il green pass, che serve a rilevare uno status, se poi non si possa fare alcuna “discriminazione”. La posizione, quindi, è quella di essere a favore dell’obbligo a patto che non ci siano sanzioni (e cioè che l’obbligo non abbia alcun valore). Così il non vaccinato non potrà lavorare ma non potrà essere demansionato (in un luogo dove non ci sono contatti) né sospeso: in pratica resterà a casa con lo stipendio pagato. Così i sindacati trasformano il green pass in un incentivo a non vaccinarsi.
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