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Perché l'energia oggi è in saldo
Prezzi elettrici negativi in tutta Europa, anche a causa dell'arrivo della primavera. Ma la bassa redditività frena le rinnovabili
L’Europa sta conoscendo un’ondata mai vista prima di prezzi elettrici negativi. Sì, avete letto bene: per generare elettricità i produttori sono disposti a pagare, invece di essere pagati. Secondo i dati raccolti da AleaSoft, nella prima settimana di aprile i mercati iberici hanno registrato prezzi negativi giornalieri sul mercato spot per la prima volta nella storia. Lo stesso è avvenuto in Germania, Francia, Olanda e paesi scandinavi, dove le tariffe negative si erano già viste in passato. In Italia invece – secondo la banca dati del Gme – non si è mai scesi sotto lo zero, ma ci si è avvicinati domenica 7 aprile con un prezzo di appena 10 centesimi al megawattora in alcune ore del giorno. La ragione è la primavera scoppiata nel continente, portando il sole che ha irradiato i pannelli solari e scacciando l’ultimo freddo. Ma attenti a gioire, come ha fatto credere qualcuno anche tra i giornali italiani. I prezzi negativi – orari o addirittura giornalieri – segnati nelle borse elettriche non porteranno le bollette dei cittadini europei sotto zero, né tutti sono sicuri che siano di per sé una buona notizia senza contraccolpi.
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