l'esplosione nella centrale idroelettrica

Il caso Suviana ricorda che le rinnovabili sono bellissime ma anche pericolose

Jacopo Giliberto

L’energia idroelettrica è meravigliosa, ma per sua natura può fare strage come accaduto nel bolognese. I precedenti e le statistiche sulle altre fonti di energia

Bologna. Al momento non si hanno ancora dettagli su quattro dispersi nella centrale idroelettrica in caverna di Bargi, Enel, sotto al lago di Suviana (Bologna), in territorio di Camugnano, dove sono state allagate dall'acqua ad alta pressione le stanze scavate nel ventre della montagna a 30 metri di profondità sotto al lago artificiale. Oggi pomeriggio ci sono stati un’esplosione e un incendio nella sala macchine al piano -9. Cinque persone sarebbero ferite per ustioni, due intossicati dal fumo, di tre persone è stata accertata la morte. Per altre quattro c'è una speranza molto remota di poterle ritrovare vive, intrappolate senza via d’uscita nelle stanze di calcestruzzo, allagate e buie, scavate nella profondità della montagna nell'Appennino Bolognese a decine di metri sotto il livello del lago. L’incendio si sarebbe sviluppato in un gruppo turbina-alternatore. La sala macchine ha due gruppi turbina-alternatore da 185 MVA, spinti dalla pressione dell’acqua producono corrente alla tensione di 17 mila Volt e sono raffreddati ad aria-acqua. Nel pomeriggio ci sono state comunicazioni dell'Enel Green Power e della viceministra all’Ambiente Vannia Gava.

 

L’energia idroelettrica è meravigliosa, ma per sua natura può fare strage. Le statistiche variano. Secondo Markandya-Wilkinson l’idroelettrico e il solare uccidono 0,02 persone per miliardo di chilowattora prodotto, l’eolico 0,04 morti per miliardo di chilowattora; per l’energia da combustione (fossili e biomasse) le statistiche drammatiche a consuntivo sono falsate dalle stime immaginarie di morti provocati dallo smog: carbone 24,6 e petrolio 18,4 morti per miliardo di chilowattora prodotto. Secondo Ourworldindata, lignite 32,72, carbone 24,62, (omissis), idroelettrico 1,3 e ultime eolico, nucleare e fotovoltaico. A parte le statistiche fumose, i morti accertati del carbone sono oltre 5 mila l’anno per crolli, grisù e altri incidenti minerari.

I precedenti

L’idroelettrico quando guasta fa strage. Il 1° dicembre 1923 il crollo della diga del Gleno (Bergamo) uccise 356 persone (500 stimate), nell’agosto 1935 la diga di Molare sopra Ovada (Alessandria) 111 persone, nel 1959 in Francia la diga di Malpasset sul Freius uccise 423 persone, nell’ottobre 1963 il Vaiont con 2mila morti. Il caso più terrificante: i 171 mila morti in Cina quando nel 1975 crollò in alta montagna la diga del Banqiao la cui ondata trascinò con sé, l’una dopo l’altra in un domino della strage, le altre 60 dighe lungo il corso del fiume.