edilizia

Confartigianato ha un'idea per cambiare il superbonus senza giocare con l'irresponsabilità

Marco Granelli

La strada davvero efficace consiste nel progettare una strategia strutturale di lungo termine e sostenibile dal punto di vista delle risorse pubbliche per riqualificare gli edifici residenziali e non lasciare sulla carta l’attuazione della tanto auspicata transizione green

In questi giorni si sta consumando l’ultimo atto della tormentata storia del superbonus che vede cittadini e imprenditori alle prese con l’ennesimo e improvviso cambio in corsa di una normativa costellata di quasi 250 modifiche da maggio 2020 ad oggi. La stretta del governo sull’applicazione dell’incentivo, motivata dalla comprensibile necessità di frenare una spesa pubblica insostenibile, sta nondimeno ingigantendo le difficoltà operative di migliaia di imprese e committenti che hanno l’unica colpa di aver legittimamente utilizzato e applicato le opportunità offerte da una legge dello stato.

 

Ad essi va data una risposta responsabile e di buon senso che, al di là delle polemiche che infiammano i dibattiti politici sul superbonus, offra soluzioni concrete e rispettose dei loro diritti, salvaguardando accordi contrattuali già conclusi. Confartigianato auspica che il Parlamento possa riportare equilibrio e condizioni di civiltà giuridica rispetto a forme di decretazione d’urgenza che spiazzano i cittadini in buona fede, cancellando retroattivamente norme su cui si era basato un legittimo affidamento.

 

Tutto questo per chiudere una vicenda che deve lasciare una “lezione”. L’esperienza del superbonus insegna, infatti, che gli incentivi nel settore dell’edilizia sono un potente acceleratore di sviluppo economico visto che, anche grazie alla  loro spinta, tra il 2019 e il 2023 il settore delle costruzioni ha determinato un terzo (33,1%) della crescita del valore aggiunto e ha fatto nascere 212.000 posti di lavoro. Ma dobbiamo smetterla di muoverci a stop and go, cambiando continuamente le regole del gioco e vanificando le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori.

 

Confartigianato è pronta a dare il proprio contributo di proposte per individuare  soluzioni equilibrate e per costruire strumenti certi e stabili, soprattutto in vista degli obiettivi indicati dalla Direttiva europea sulle “case green”. L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare può essere una grande opportunità per il Paese, ma non deve trasformarsi in vessazione per cittadini ed imprese.

 

La strada davvero efficace, e a nostro giudizio ineludibile, consiste nel progettare una vera e propria strategia strutturale di lungo termine e sostenibile dal punto di vista delle risorse pubbliche per riqualificare gli edifici residenziali e non lasciare sulla carta l’attuazione della tanto auspicata transizione green.

 

In questo modo potremo ottenere un ritorno positivo in termini di crescita del Pil e dell’occupazione e orientare le scelte dei cittadini sulla qualità delle loro abitazioni.


Marco Granelli

presidente di Confartigianato

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