Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini

I profili

Chi sono i candidati per la presidenza di Confindustria

Nicolò Zambelli

Con il mandato di Carlo Bonomi in scadenza sono stati resi noti i quattro nomi degli imprenditori che correranno per le prossime elezioni in via dell'Astronomia. Il compito dei tre "saggi", il ruolo dell'Assemblea generale e il complicato iter di voto

Sono stati confermati i quattro candidati che correranno per le prossime elezioni alla presidenza di Confindustria. Il mandato quadriennale di Carlo Bonomi sta per giungere al termine e, dopo varie indiscrezioni nelle ultime settimane, sono stati resi noti i nomi degli imprenditori che proveranno a convincere gli organi dell'organizzazione rappresentante delle imprese italiane: sono Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini. In realtà, questi quattro nomi al momento sono ancora delle candidature ufficiose. A quelle definitive si arriverà solo tra qualche settimana.
 

L'elezione del presidente di Confindustria è infatti una procedura estremamente intricata che fa capo a prassi e norme consolidate nel corso del tempo. Nel mese di gennaio scorso sono stati nominati i tre "saggi", tre persone che sono chiamate a selezionare, valutare e sponsorizzare ogni singolo candidato alla presidenza. La loro nomina avviene all'interno del Consiglio generale, di cui fanno parte e che è l'organo politico di Confindustria che fa da raccordo tra il vertice (il presidente) e la base associativa (l'Assemblea generale). All'interno del Consiglio ci sono i rappresentanti di tutte le diverse articolazioni del sistema (territori, settori, piccola industria e giovani imprenditori), eletti sempre dall'Assemblea generale. Ogni aspirante candidato doveva presentare la propria autocandidatura al Consiglio generale e, per poter effettivamente correre per la presidenza, raccogliere almeno 18 firme a suo sostegno.
 

Dopo questa scrematura, i tre "saggi" avranno il compito di sondare il terreno all'interno delle confederazioni territoriali e stilare una lista di candidati convincente sia per il Consiglio sia per l'Assemblea. Una volta fatto ciò, il Consiglio generale procederà a designare (attraverso voto segreto) il nuovo presidente, fatto che avviene circa un mese prima del voto effettivo dell'Assemblea: è consolidato che il presidente sul quale il Consiglio si pronuncia sarà anche quello più votato dalla base dell'Assemblea generale. Quest'anno, il Consiglio si pronuncerà il prossimo 4 aprile, mentre il voto effettivo dell'assemblea sarà il 23 maggio.
 

Nell'immediato, quindi, i tre "saggi" hanno il compito di presentare nelle varie sedi territoriali i profili dei quattro candidati e cercare di capire chi sia il più apprezzato e se ci sono margini per eventuali alleanze. Le indiscrezioni fanno emergere una grossa competizione tra Garrone e Gozzi.
 

Edoardo Garrone, 62 anni, è presidente di Erg e del Sole 24 Ore. È stato vicepresidente di Confindustria durante l'era Marcegaglia. Antonio Gozzi, 69 anni, è invece presidente di Federacciai, del gruppo Duferco, della Virtus Entella.

 

 

Tra gli altri candidati, Alberto Marenghi è invece l'attuale vicepresidente con delega all'organizzazione, lo sviluppo e il marketing. Nato a Mantova, ha 48 anni ed è l'amministratore delegato di Cartiera Mantovana. In corsa c'è anche Emanuele Orsini, l'altro vicepresidente uscente di via dell'Astronomia, ma con la delega a credito, finanza e fisco. 51 anni, emiliano, è imprenditore nell'edilizia in legno con Sistem Costruzioni e nell'alimentare con Tino Prosciutti.