Lavoratori cinesi aspettano in un autobus dopo il loro turno in un cantiere edile a Pechino (Foto di Kevin Frayer/Getty Images) 

editoriali

Le conseguenze del declino cinese

Redazione

Finito il mito della crescita, il pericolo è che Xi segua il modello Putin

All’inizio di quest’anno si prevedeva un forte rimbalzo dell’economia cinese sostenuto dai consumi interni e da una ripresa del commercio internazionale, ma non è andata così. A luglio le esportazioni della Cina sono diminuite per il terzo mese consecutivo registrando un calo del 14,5 per cento, mentre le importazioni sono scese del 12,4 per cento, aggravando una crisi prolungata che sta alimentando preoccupazioni per le prospettive di crescita della seconda economia mondiale. I dati di luglio segnano il crollo cinese più netto dall’inizio della pandemia nel febbraio 2020. L’attività manifatturiera si è contratta per 4 mesi consecutivi, rivelando un ambiente debole per le esportazioni che mette in discussione il motore dell’economia cinese. Il calo a due cifre delle importazioni di luglio – molto più grave del previsto – ha dimostrato la fragilità della domanda interna dopo oltre sei mesi dalla fine delle restrizioni draconiane della politica zero Covid. Il mercato immobiliare è in crisi, la disoccupazione giovanile sta salendo a livelli pericolosi, gli imprenditori privati temono sempre di più un intervento del governo sulle loro aziende (e su di loro). 

  
Si è aperto un nuovo, inatteso scenario: cosa succede se questo rallentamento continua? Nella rappresentazione del mondo di Xi Jinping c’è l’ascesa della Cina e il declino dell’occidente, e finora la  crescita dell’economia cinese è stata il sostegno più solido di questo messaggio. Ma ora ci si comincia a chiedere se, dopo tutto, la marcia della Cina verso il dominio economico globale è davvero così inarrestabile. Dalle prospettive dell’economia cinese dipende il rapporto di Pechino con l’occidente. La vera domanda infatti è un’altra. Cosa farà Xi, adotterà una politica riconciliante con Europa e Stati Uniti per rilanciare l’economia o, al contrario, farà come Vladimir Putin cercando lo scontro per dare ai cinesi un obiettivo nazionalista diverso dalla ricerca del benessere economico personale?

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