Paolo Gentiloni con Fabio Panetta (Lapresse)

Editoriali

La Commissione rialza le stime di crescita: l'economia Ue accelera

Redazione

Evitata la recessione, nel 2023 il pil dovrebbe crescere dell’1 per cento nell’Unione e dell’1,1 per cento nella zona euro. Anche l’Italia resiste bene, ma c’è l’incognita Pnrr

L’economia dell’Unione europea ha resistito meglio del previsto agli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina, compresa la crisi dei prezzi dell’energia, e si avvia a un ritorno verso la normalità, secondo le previsioni economiche di primavera pubblicate ieri dalla Commissione. La recessione è stata evitata. Le stime di crescita sono state riviste al rialzo rispetto alle previsioni d’inverno. Nel 2023 il pil dovrebbe crescere dell’1 per cento nell’Ue e dell’1,1 per cento nella zona euro, per poi accelerare nel 2024 all’1,7 e 1,6 per cento. Anche l’Italia resiste bene, per ora.

 

Nel 2023 “noi prevediamo per l’Italia la crescita più alta tra le tre maggiori economie europee. Credo che questo non avvenisse da molto tempo”, ha detto il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. La crescita italiana per quest’anno – che nelle previsioni d’inverno era data a +0,8 per cento – ora è stimata in rialzo all’1,2 per cento, contro lo 0,2 per cento della Germania e lo 0,7 per cento della Francia. Quello della Commissione è un dato anche superiore all’1 per cento previsto del governo italiano nel Def. Il deficit dovrebbe scendere al 4,5 per cento, mentre il debito è previsto in calo al 140,4 per cento del pil. Le previsioni sono dunque “incoraggianti”, ma “per l’Italia il contributo del Pnrr è fondamentale”, ha avvertito Gentiloni. Nel triennio 2022-24 arriveranno risorse pari al 2,5 per cento del pil.

 

“È molto consistente”, ma gli obiettivi del Pnrr devono essere “rispettati” per ottenere le erogazioni previste, ha spiegato Gentiloni: “L’Italia deve fare ogni sforzo”. I ritardi tecnici con la terza rata non promettono nulla di buono. Gentiloni si è detto disponibile a lavorare sulle modifiche del Pnrr, ma ha lasciato intendere che Roma non ha ancora inviato proposte concrete. Perdere l’occasione del Pnrr significherebbe un ritorno alla normalità molto meno positiva per l’economia italiana. Le previsioni della Commissione mostrano già qualche segnale preoccupante. Con l’1,1 per cento di crescita stimata nel 2024, l’Italia tornerà il fanalino di coda della Zona euro.

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