Foto di Riccardo Antimiani, via Ansa 

le dichiarazioni

Per Giorgetti il Superbonus era una droga: "Ora le imprese guardino al Pnrr"

Redazione

"I bonus avevano creato un effetto allucinogeno" e per questo se ne chiedevano "sempre di più", ha detto il ministro dell'Economia. Che prospetta nuove opportunità negli appalti pubblici per le imprese edili

Il debito pubblico non è al riparo dall'effetto Superbonus. Ma, come sostiene il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sul Corriere: "I bonus edilizi avevano creato un effetto allucinogeno. È come quando uno dipende da una droga: ne chiederà sempre di più. E perciò la devi interrompere". Giorgetti giustifica con questa metafora il decreto che blocca la cedibilità dei crediti d'imposta per il bonus per la casa. Un'iniziativa che ha creato non poco scompiglio tra regioni, enti locali e aziende e banche. 

Ieri Istat ha certificato il costo del Superbonus per il debito pubblico: si tratta di 80 miliardi di spese fiscali, che però avevano un valore complessivo, a fine 2022, di 110 miliardi. Ne consegue che trenta miliardi non sono ancora emersi. Giorgetti lo ammette: "Quei 110 miliardi di crediti qualcuno li dovrà pagare. Con i crediti d’imposta lo stato ha contratto un debito fiscale che è destinato ad aumentare perché, pur avendo noi interrotto con fermezza il meccanismo, riconosceremo i diritti acquisiti di chi ha già presentato un progetto o una comunicazione asseverata di inizio lavori entro il 25 novembre 2022. Dunque ci sarà altro debito fiscale". 

E visto che l'interruzione della cessione dei crediti, seppur decisa, non ha subito una totale battuta d'arresto, il ministro dell'Economia riconosce che è in atto un'aperta discussione con il sistema bancario. "Le banche dicono che non hanno più spazio fiscale per accettare nuovi crediti d’imposta. Noi diciamo che uno spazio si potrebbe aprire. Il disastro è stato causato da come è stato concepito il sistema". 

Il rischio potrebbe essere quello di inceppare un meccanismo già compromesso, ma Giorgetti prova a indicare una soluzione. Il ministro è consapevole che fermare i bonus mette in difficoltà le costruzioni con un impatto che ricadrà direttamente sull'economia. C'è però una risorsa che non va trascurata: il Pnrr. "Molti bandi del Pnrr per l'edilizia pubblica sono andati deserti perché le imprese erano impegnate sui progetti privati. Ora potranno riorientarsi sugli appalti pubblici", sostiene Giorgetti.

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