Ignazio Visco, il governatore della Banca d'Italia (LaPresse)

editoriali

Banchieri ottimisti, assicuratori incerti

Redazione

Problemi sì, catastrofi no. Perché Bankitalia e Abi sono fiduciose sulla crescita  

Preoccupati, ma non pessimisti, consapevoli di aver imboccato la strada giusta (più capitale, ristrutturazione, innovazione digitale), convinti che le trasformazioni avviate in questi dieci anni impediranno che ritorni il biennio terribile 2010-2012. A giudicare dalla relazione del presidente Antonio Patuelli e dagli interventi di Ignazio Visco e Daniele Franco all’assemblea annuale dell’ABI, i banchieri italiani guardano con fiducia al prossimo anno che tra inflazione, crisi energetica, guerra in Ucraina, rallentamento della produzione, può provocare più di un mal di testa. La relazione introduttiva è stata un inno all’Europa (“l’Ue ha compiuto scelte strategiche, mostrandosi  unita ed efficace, pur senza, ancora, una vera cornice costituzionale”), oltre ad aver apertamente apprezzato il governo Draghi (“l’Italia, pur appesantita da un ingente debito pubblico, crescente da oltre mezzo secolo, si è mossa con misure largamente efficaci che debbono avere orizzonti non brevi”).

 

Niente allarmismi dal governatore della Banca d’Italia: i rischi a livello globale sono significativi, però è possibile mettere sotto controllo l’inflazione senza provocare recessione. C’è già un rallentamento della crescita  che tuttavia resterà positiva e in linea con quella europea. Diversa è apparsa l’atmosfera tre giorni prima all’assemblea dell’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative. E’ stata affidata all’attrice Anna Foglietta una giaculatoria sulla mancanza di futuro rubato dai baby boomers ai propri figli: si stava meglio quando si stava peggio perché almeno c’era la speranza. La presidente Maria Bianca Farina ha snocciolato  i pericoli che ci aspettano: catastrofi ambientali, siccità, cambiamento climatico, inflazione che erode i risparmi. E’ il suo mestiere vendere polizze per proteggersi dai guai, ma se questo è “il futuro del futuro” (titolo dell’assemblea) è probabile che i risparmiatori scelgano il presente. La discrasia tra banchieri e assicuratori può avere molte ragioni, ma è una spia del disorientamento in cui si dibatte l’élite economica del paese.

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