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editoriali

Energia da Recovery

redazione

L’Europa offre  una chance per trasformare le infrastrutture. Il caso Terna

Dalla seconda metà del 2021 a trascinare l’economia italiana verso i tassi di crescita previsti da Ocse, Bce, Banca d’Italia, sarà in modo molto marcato la realizzazione di progetti con grandi investimenti. Ma non c’è solo l’ormai citatissimo Recovery plan, c’è anche chi ha mantenuto una forte capacità progettuale anche in questa fase di compressione dell’economia e ne ha approfittato per impostare una ripresa con caratteristiche innovative. La principale stazione appaltante in Italia è stata Fs, ma, in proporzione, hanno fatto bene anche altri grandi gruppi infrastrutturali. E intendono continuare su questa linea. Hanno alcuni punti di forza, tra cui il primo è la capacità di programmare e realizzare interventi anche molto rilevanti con velocità ed efficacia molto maggiori rispetto, ad esempio, a quelli delle amministrazioni locali. Ora la loro programmazione si intreccia a quella del Recovery plan, facendosi quasi trascinare, per integrarsi con la trasformazione infrastrutturale attesa dai nuovi ingentissimi investimenti pubblici.

Succede in modo specifico a Terna. La società che si occupa di trasporto e spacchettamento di energia e della manutenzione della rete è chiamata a uno sforzo notevole, mentre i cambiamenti profondi nella produzione di energia costringono a miglioramenti tecnologici continui, basta pensare che dieci anni fa c’erano 800 punti da cui si immetteva energia nel sistema, ora siamo quasi a un milione grazie alla diffusione e al contributo sempre maggiore delle rinnovabili. Terna investirà 900 milioni di risorse proprie nei prossimi cinque anni per i suoi compiti principali, ma con l’obiettivo di assecondare il passaggio verso gli obiettivi del piano nazionale di ripresa. Quando si calcola l’impatto del grande progetto europeo bisogna anche contare questi enormi fenomeni di trascinamento, sia nella quantità degli investimenti sia nell’applicazione di alti standard qualitativi e nell’imposizione di tempi definiti.

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