Nel Piano di riforma (Pnr), il governo parla di liberalizzazioni per non parlarne
Le divisioni della maggioranza frenano la presentazione. Ulteriore guaio: poche idee e confuse. Resta il nodo 5g
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Non si può riformare il fisco pensando solo a chiedere più flessibilità
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Così il governo certifica che il reddito di cittadinanza è stato un fallimento
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Se si rimodula la flessibilità d'uscita è inutile tenersi quota 100
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Combattere la recessione si può. Ora l'Italia anticipi la nota del Def
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"Allargare il fronte europeista rafforzerà il governo a Bruxelles", ci dice Baretta
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Le semplificazioni grilline sono un macigno sull'innovazione
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L'Italia e il Pnr. Cosa possiamo apprendere dagli altri paesi. Lezioni
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E allora, da che parte state sul 5G?
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Non in nome del Covid. La pandemia non è una ragione per statalizzare
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Ma davvero l'Italia è l'unica che non ha presentato un piano di riforme all'Ue? (Un po' sì)
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Patuanelli 4.0: meno Pomigliano, più Confindustria
L’Italia è l’unico paese dell’Unione europea a non aver ancora presentato il Programma nazionale di riforma (Pnr). Rispetto agli altri ventisette, Gran Bretagna inclusa, che hanno rispettato la scadenza, ha un’aggravante e un’attenuante. L’aggravante è che noi siamo quelli che hanno più bisogno, e più urgenza, degli aiuti europei per uscire dalla crisi: dovremmo, quindi, essere i più collaborativi e determinati a definire un ambizioso pacchetto di misure pro crescita. L’attenuante è che le forze che compongono la maggioranza non solo non riescono a mettersi d’accordo, ma – se anche ce la facessero – non saprebbero cosa scrivere. Lo confermano le bozze del documento circolate nei giorni scorsi.
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