Non in nome del Covid. La pandemia non è una ragione per statalizzare
L'intervento dello stato in Autostrade, Tim, Open Fiber, Ilva non si giustifica con la crisi sanitaria. E lo dicono i numeri. Strategia confusa
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Generalmente in una crisi, e sopratutto in una recessione profonda come questa da 10 punti di pil, è naturale che ci sia un maggiore intervento dello stato. Anzi, se lo stato ha un ruolo, è proprio quello di “assicurare” i cittadini contro gli shock economici. Lo deve fare a maggior ragione in questo caso, visto che è stato proprio lo stato a imporre per un bene comune superiore, attraverso il lockdown, a lavoratori e imprese di sospendere la propria attività economica.
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- Luciano Capone
Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali