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L'autogol della cedolare secca sugli affitti calmierati

Andrea Giuricin

C’è un solo paese in tutta l’Ue che continua a vedere i prezzi delle case in discesa: l’Italia. L'idea di incrementare la tassazione, contenuta nelle bozza della manovra, rischia di danneggiare ulteriormente il mercato

C’è un solo paese in tutta l’Unione Europea che continua a vedere i prezzi delle case in caduta. Questo paese è l’Italia che anche nel secondo trimestre di questo anno ha registrato una diminuzione dei valori immobiliari. Il dato è in controtendenza rispetto al mercato europeo, dove in media i prezzi sono cresciuti di oltre il 4 per cento.

Vi sono poi casi, come quello portoghese o spagnolo, che mostrano un buon dinamismo con crescite importanti.

Anche il mercato britannico, alle prese con l’incertezza relativa alla Brexit continua a crescere, seppur ad un tasso di poco superiore all’1 per cento.

 

 

 

Il dato per gli italiani è ancora più complicato se analizzato nel lungo periodo. È bene ricordare che quasi l’80 per cento degli italiani sono proprietari immobiliari e dunque esiste un effetto ricchezza evidente. Se il valore degli immobili continua a cadere, gli italiani si “sentiranno” più poveri e avranno una propensione al consumo inferiore, rallentando di fatto tutta l’economia.

 

L’Italia registra dal 2011 una caduta continua dei valori immobiliari e i prezzi sono ormai circa il 25 per cento inferiori rispetto al 2011. Il 2011 è stato un po’ l’anno della svolta, poiché si è deciso di incrementare la tassazione immobiliare. Il settore è diventato il “bancomat” di molti governi alle prese con la necessità di trovare sempre maggiori risorse per aumentare la spesa pubblica.

Ed è così anche nell’ultima bozza di manovra finanziaria con l’incremento della cedolare secca per gli “affitti calmierati” che oggi si trova al 10 per cento. L’obiettivo del governo è incrementarla fino al 12,5 per cento nella manovra 2020.

Vi è un ulteriore punto da tenere in considerazione: il continuo aumento della tassazione sulla casa rende meno attrattivo il mercato immobiliare. La tassazione elevata insieme all’incertezza hanno un effetto negativo su questo mercato (anche da qui la caduta dei prezzi).

 

La cedolare secca al 10 per cento è stata introdotta sei anni fa per un duplice obiettivo: cercare di sviluppare il mercato immobiliare per le persone più bisognose e al tempo stesso per cercare di abbattere l’evasione. Ad esempio, avere una cedolare secca al 10 per cento permette di favorire contratti in regola anche per gli affitti a studenti. Ora, il governo prevede di aumentare questa cedolare per pure esigenze di cassa. In realtà il rischio è quello che aumentando la tassazione si aumenti l’evasione, portando paradossalmente ad una diminuzione del gettito complessivo. Un clamoroso autogol.

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