L'incentivo utile per i pagamenti digitali

Redazione

Se lo stato smettesse di dare il cattivo esempio sarebbe già una rivoluzione

Il governo ha un modo molto semplice per incentivare i pagamenti digitali, senza colpo ferire. Nessuno deve fare sacrifici o fatica, anzi, può semplificare la vita di molti: è sufficiente che lo stato offra ai contribuenti le medesime condizioni che pretende le imprese concedano ai consumatori. Vi è mai capitato di effettuare un pagamento online verso la Pubblica amministrazione attraverso il portale pagoPa? Si tratta di un servizio utile e importante, attraverso il quale il settore pubblico si allinea a quello privato e applica a se stesso standard simili a quelli che impone agli altri.

  

Simili, non uguali. Perché, se avete utilizzato tale piattaforma, avrete notato che i costi vengono ribaltati sull’utente – cioè voi. Questa prassi non solo sarebbe giudicata intollerabile se praticata da soggetti privati: è anche esplicitamente vietata dalla direttiva sui pagamenti e dal Codice del consumo.

  

La giustificazione teorica sta nella pretesa dell’amministrazione di iscrivere a bilancio l’intero ammontare delle somme dovute, non decurtate delle commissioni. Tuttavia, i costi delle transazioni online non fanno che esplicitare costi analoghi – e forse superiori – che, nel caso di pagamenti in contanti, sono impliciti: indennità di cassa, assicurazioni, riconciliazione, il rischio di furti, ecc.

 

Inoltre, è semplicemente insopportabile l’asimmetria con cui vengono trattate due situazioni altrimenti identiche: il commerciante che vi vende un paio di scarpe deve internalizzare il costo delle commissioni, la Pa che rivendica un pagamento può invece scaricarle a valle. Un altro caso sono tutti quei pagamenti che vanno obbligatoriamente effettuati presso sedi fisiche, per esempio la marca da bollo presso il tabaccaio o i versamenti alle Poste.

 

Naturalmente nulla vieta di utilizzare la carta, in quei casi, ma si tratta di inutili complicazioni che impediscono di condividere col contribuente i benefici della digitalizzazione – tra cui c’è la semplicità di un bonifico online. Se lo stato vuole dare buoni consigli, deve anzitutto smettere di dare il cattivo esempio.

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