Matteo Salvini (foto LaPresse)

Salvini l'incendiario

Mariarosaria Marchesano

Da grandi consensi derivano grandi responsabilità, ma Capitan Italia manda in ansia gli investitori

Milano. Si ricomincia. A nemmeno quarantotto ore dalla chiusura delle urne per le elezioni Europee, da leader del primo partito d’Italia, con il 34 per cento dei consensi, il vicepremier Matteo Salvini è tornato a preoccupare gli investitori a ogni latitudine. Con le sue ultime dichiarazioni ha detto di volere nuovamente deviare dai parametri di deficit e debito europei (“userò tutte le mie energie per superare queste regole europee vecchie”) e, ancora più preoccupante per banche, aziende e risparmiatori, ha vagheggiato un prelievo sulla ricchezza degli italiani (“chiedo semplicemente di usare in maniera diversa la ricchezza italiana, che c’è. La ricchezza italiana è ferma. E’ ferma nei conti conti correnti e nel risparmio privato”).

 

E oggi le sue parole rischiano di avere un impatto anche maggiore rispetto a un anno fa, quando le dichiarazioni incontrollate sullo sforamento del deficit provenivano da più voci di una compagine governativa appena insediata. Il soliloquio senza filtro di Salvini con i mercati manda in fibrillazione gli investitori. Ieri lo spread Btp-Bund ha toccato i 290 punti base (per poi assestarsi in chiusura a 284,1) con i rendimenti in salita sia dei titoli di stato biennali che dei Ctz collocati dal Tesoro nell’asta di 2,5 miliardi. Incoraggiato dal risultato elettorale europeo, Salvini ha avocato a sé il ruoli di interlocutore diretto e unico della Commissione europea nella partita sulla legge di Bilancio aperta con Bruxelles. Palazzo Chigi dovrebbe ricevere nei prossimi giorni una lettera preliminare dalla Commissione europea, alla cui guida ci sarà Jean-Claude Juncker almeno fino a ottobre, con la richiesta di chiarimenti sulla legge di Bilancio per il 2018, che ha visto aumentare il disavanzo pubblico contrariamente a quanto l’Italia si era impegnata a fare. In mancanza di risposte adeguate da parte dell’esecutivo, la Commissione farà scattare la procedura d’infrazione con una multa da 3,5 miliardi. “Vediamo se arriverà questa letterina in cui ci multano per il debito passato”, ha detto Salvini, col tono di chi non prende troppo sul serio la faccenda. E ha aggiunto che “se si vuole, i leader europei si mettono intorno al tavolo e scrivono in 15 giorni nuove regole”, mostrando di ignorare che nessun altro paese intende sedersi a questo tavolo e di sottovalutare, ancora una volta, gli effetti che simili dichiarazioni generano sui mercati.

 

La domanda che si fanno gli analisti è se tra Roma e Bruxelles si prepara un “déjà-vu” oppure uno scontro definitivo. Secondo Andrea Delitala del gruppo di investimenti ginevrino Pictet, “l’Europa non sarà accondiscendente, poiché la posizione dell’Italia è isolata”. Nel complesso, il rischio geopolitico è considerato in questa fase meno preoccupante rispetto alle tensioni commerciali e poi anche perché gli investitori esteri hanno già alleggerito i portafogli di Btp. Dall’altra parte, “il fattore più preoccupante è che il punto di partenza dello spread è molto più vicino alle soglie di allarme (350 punti base) rispetto al 2018”, dice Delitala. In questo momento il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è solo 40 punti base inferiore a quello dei titoli decennali emessi dalla Grecia e se questa differenza dovesse ancora assottigliarsi sarebbe un danno alla credibilità dell’Italia sul piano internazionale. Salvini, però, gioca il ruolo di chi è infastidito da temi come “lo spread e la finanza”, che considera lontani dal popolo che, secondo lui, vorrebbe sentir parlare di “economia reale e lavoro”, come se i due concetti non fossero correlati. Salvini è l’unico leader europeo a condurre la battaglia per cambiare il tetto del deficit al 3 per cento, rendendo ancora più visibile l’anomalia italiana. Secondo Allianz, “l’incertezza politica resta” a causa di un Parlamento europeo che finirà per essere più frammentato, mentre gli elettorati nazionali saranno più polarizzati. In Italia “vi è il rischio di elezioni anticipate e di un nuovo conflitto con Bruxelles in materia di bilancio, con la possibilità che la Commissione Ue mandi un ‘warning’ sul bilancio italiano già il 4 giugno”. Nel frattempo il Capitano si comporta da incendiario.

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