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Il governo le tasse le ha aumentate

Redazione

Riecco la fake tax. Perché non bersi la bufala delle tasse calanti a costo zero

Arrivano le elezioni, e riecco la flat tax by Matteo Salvini. Stavolta in versione familiare sui redditi fino a 50 mila euro. Un anno fa il maxisgravio fiscale venne perfino preso sul serio: pagine, tabelle, raffronti, conguagli con il taglio grillino delle pensioni d’oro. Oggi il solo a crederci sembra Luigi Di Maio, e si può sospettare che la sua più o meno fasulla polemica-ossimoro sulla non progressività della tassa piatta, volentieri ricambiata dal capo leghista, sia un reciproco scambio di propaganda. Calcoli del ministero dell’Economia stimano che la flat tax “ridotta” costerebbe all’erario circa 3.600 euro per 16,4 milioni di famiglie, totale 54 miliardi. Visto che non si sa dove trovarne 23 per non fare scattare gli aumenti Iva, oltre al miliardo e mezzo destinato ai “risparmio tradito” e uno o due per il salvataggio Alitalia, fate voi. Ma Salvini chiede che l’argomento “entri nel Def”, il Documento di economia e finanza.

   

E’ perfino possibile che la formula di una promessa da non mantenere venga escogitata, il minimo per racimolare voti ora che l’argomento “migranti” non tira più. Anche con l’eliminazione di detrazioni e deduzioni fiscali resterebbero però scoperti 15 miliardi, anzi “appena 12, magari in tre anni” garantisce Armando Siri, guru fiscale di Salvini, autore di un saggio sulla flat tax. Il fatto è che in materia di tasse Salvini non è neppure riuscito a far togliere le mitiche accise sulla benzina, per le quali è anzi previsto l’aumento di 400 milioni dal 2020 al 2022. Dunque la flat tax promette di essere un’altra bufala di governo. Se va bene e non finisce per aumentare di nuovo il prelievo complessivo. A ridurre le tasse a costo zero non riuscì Ronald Reagan. E’ altamente improbabile che ci riesca Siri, ideatore anche dei Btp nazionalisti riservati alle famiglie che dovevano abbattere il debito pubblico, un altro grande successo. Quanto alla pressione fiscale con l’ultima legge di Bilancio è già salita di 4 decimali di pil pari a 6,5 miliardi. Del resto l’Ufficio parlamentare di bilancio a prevederlo: nel 2019 salirà dal 41,9 al 42,4 per cento del pil, nel 2020 arriverà al 42,8. Accadrà quanto già accaduto con questo governo, le tasse aumentano quando viene promesso di ridurle.

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