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Nasce una piattaforma per misurare l'indice di occupabilità in Italia

Mariarosaria Marchesano

Un sistema Adecco-Microsoft basato sull'intelligenza artificiale mappa le persone in cerca di lavoro e quelle già impiegate ma desiderose di cambiare. Così si colma il gap tra skill dei candidati e competenze richieste

Milano. Sono occupabile? Ognuno dovrebbe porsi questa domanda in un mercato del lavoro che sta cambiando con la componente a tempo determinato in aumento rispetto a quella stabile e che tende ad avvicinarsi al modello americano in cui il 40 per cento è rappresentato da autonomi. Prima di inviare un curriculum o proporsi a un'azienda bisognerebbe conoscere con esattezza quali sono le proprie skill professionali e verificare se sono adeguate al lavoro a cui si aspira, colmando eventuali carenze con corsi di formazione o aggiornamento. Tutto questo è molto logico, ma la realtà è tutt'altra cosa. Sarà per questo, come rileva l'Ocse, che il 20 per cento degli occupati a livello mondiale non ha in realtà le competenze per il lavoro che svolge. In questo contesto l'Italia è il paese in cui domanda e offerta di lavoro si incontrano di meno, come dimostra il fatto che gli istituti tecnici industriali sfornano ogni anno 8.000 diplomati a fronte di una richiesta di 150 mila unità espressa in maggior parte dalle aziende del nord.

 

Ma forse, grazie all'intelligenza artificiale, esiste la possibilità di cambiare le cose, a dispetto di quanti pensano che l'innovazione tecnologica lascerà un giorno gli umani senza lavoro e con la necessità di un sussidio universale. Adecco Group e Microsoft Italia hanno realizzato insieme una piattaforma digitale (si chiama Phyd) in grado di misurare l'indice di occupabilità individuale. Si accederà online, ma per fine 2019 questo sistema troverà anche uno spazio fisico nel centro di Milano, grazie a un investimento complessivo di 4 milioni di euro. “Il nostro obiettivo è scattare una fotografia sullo stato dell'occupabilità delle persone in Italia, evidenziando il grado di disallineamento che esiste tra domanda e offerta di lavoro", spiega Manlio Ciralli, responsabile del settore vendite e innovazione di Adecco. "Così cominceremo a mappare professionalità che operano nei settori scientifici, come tecnici e ingegneri informatici, ma presto aggiungeremo nuovi profili che richiedono competenze più umanistiche”.

 

Come funziona tutto il meccanismo? A partire dall'indice di occupabilità, la piattaforma Phyd sarà in grado di indirizzare l'utente verso un programma di corsi necessario a rafforzare le competenze e colmare il gap tra il livello di esperienza e preparazione della persona e quello richiesto dal mercato del lavoro. “La nostra stima è che in Italia i lavoratori autonomi sono ormai oltre 5 milioni su 23 milioni di occupati – prosegue Ciralli – Ci rivolgeremo agli studenti che sono in procinto di entrare nel mondo del lavoro, ma anche ai lavoratori e ai professionisti in qualsiasi fase della loro carriera che sentono l'esigenza di orientarsi nel proprio percorso e di sviluppare nuove competenze”. Se la strada intrapresa da Adecco e Microsoft, dovesse rivelarsi quella giusta, cioè se è l'indice di occupabilità la chiave per far funzionare il mercato del lavoro in futuro, è lecito domandarsi a cosa servirà un sistema come quello dei 'navigator' messo in piedi dal governo per erogare il reddito di cittadinanza.

 

Viene spontaneo anche domandarsi su quali fonti di informazione i navigator potranno contare per individuare le opportunità di impiego da offrire a circa 1,3 milioni di persone per evitare di dover dar loro un sussidio in eterno. C'è da augurarsi che l'app importata dal governo gialloverde dalla Mississippi State University per gestire il reddito contenga un database con i profili e le competenze richieste dalle aziende in tutta Italia, le quali però, per approvvigionarsi di capitale umano, non hanno mai usato gli uffici di collocamento, ma agenzie di servizio private che oggi possono contare sulla conoscenza capillare dell'offerta di lavoro. Solo Adecco ha in organico 11 mila lavoratori a tempo indeterminato, formati per essere flessibili e svolgere vari tipi di mansioni per un tempo prefissato nelle aziende che ne hanno bisogno.