Expotraining: la formazione è la prima cosa che i giovani cercano sul lavoro

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Milano, 12 set. (Labitalia) - La prima cosa che i giovani italiani cercano sul posto di lavoro? La formazione. E' quanto emerso dai dati dell'Osservatorio Expotraining, basati su 198 interviste a giovani dai 20 ai 25 anni (Metodo Cawi) sul loro atteggiamento e sulle loro aspettative nei confronti del mondo del lavoro. In particolare, sulla formazione si è quindi evidenziato non solo una grande attenzione ma una significativa consapevolezza della sua importanza, e della necessità di intenderla come 'continua' e non solo nella fase precedente all'inserimento nel mondo del lavoro.

Milano (Labitalia) - La prima cosa che i giovani italiani cercano sul posto di lavoro? La formazione. E' quanto emerso dai dati dell'Osservatorio Expotraining, basati su 198 interviste a giovani dai 20 ai 25 anni (Metodo Cawi) sul loro atteggiamento e sulle loro aspettative nei confronti del mondo del lavoro. In particolare, sulla formazione si è quindi evidenziato non solo una grande attenzione ma una significativa consapevolezza della sua importanza, e della necessità di intenderla come 'continua' e non solo nella fase precedente all’inserimento nel mondo del lavoro.

 

Oltre il 30% dei giovani under 25 spera di trovare un lavoro che preveda programmi formativi e per poterlo avere sarebbe disponibile anche a guadagnare meno o a trasferirsi. Che in Italia la formazione professionale sia rimasta molto indietro rispetto al resto dell’Europa è dato ormai noto e che ExpoTraining ha evidenziato più volte.

 

Quello che non ci si aspettava, però, spiega la nota, "è che invece i giovani in cerca di lavoro mettessero proprio la formazione come aspetto principale per il proprio impiego 'ideale', al punto che sarebbero disposti a guadagnare meno nell’immediato e a trasferirsi in un’altra città per l’opportunità di un programma di formazione significativo".

 

Nello specifico, il 32% ha messo al primo posto la 'possibilità di accedere a programmi di formazione importanti' tra le caratteristiche del posto di lavoro ideale, seguito dal 30% che indica lo 'stipendio', il 19% il settore nel quale opera l’azienda, il 10% la prossimità geografica, la flessibilità oraria o comunque la facilità per raggiungerlo. Del 32% che crede nella formazione continua, più del 60% sarebbe disponibile a guadagnare un po' di meno nell’immediato e a trasferirsi in un’altra città in Italia o all’estero.

 

"Si tratta davvero di una sorpresa, anche se immaginavamo che nelle giovani generazioni -ha dichiarato Carlo Barberis, presidente dell’Osservatorio Expotraining- vi fosse una maggiore consapevolezza. E’ però evidente da questi dati come il problema culturale in Italia riguardo alla formazione continua sia anche 'generazionale'.

 

"Purtroppo, molti imprenditori -ha continuato Barberis- non hanno ancora capito come e quanto sia cambiato il mercato globale e quindi come sia necessario cambiare anche le proprie priorità per poterlo affrontare. E la formazione è chiaramente, per quasi tutti gli altri paesi occidentali, lo strumento principale per vincere sugli scenari internazionali. Lo hanno capito all’estero, lo hanno capito anche i giovani in cerca di lavoro. Non resta -ha concluso Barberis- che farlo capire a quell'80% delle aziende italiane che investono poco e niente sulla formazione o si limitano a quella obbligatoria". I dati completi saranno divulgati i prossimi 25 e 26 ottobre a Milano ad Expotraining.

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