Non basta finanziare giovani imprenditori, bisogna anche educarli. Il progetto di H-Farm

Stefania Nicolich

H-Farm è uno dei primi acceleratori di start up nel mercato italiano, nato a Roncade, in provincia di Treviso nel 2005 dall’idea di Riccardo Donadon di aiutare giovani imprenditori a sviluppare le loro idee. Oggi, a undici anni di distanza, accoglie 550 persone in un campus, di cui 250 lavorano per H-Farm, e ha collezionato un totale di 20 milioni d’investimenti in iniziative di start up e quattro exit (una di cinque milioni e mezzo).

 



 

Però non basta aiutare i giovani a creare start up, sul mercato sono presenti da anni imprese che hanno necessità di trasformarsi ed “educarsi” al digitale. Per farlo serve sviluppare progetti formativi ad hoc, serve cioè la cosiddetta digital education. Formare le menti delle nuove generazioni dai 3 anni fino ai 26 è il nuovo ambizioso programma che sta lanciando H-Farm. Un unico polo didattico per l’intero sistema educativo (c’è anche un’Università, che partirà nel 2017). La famosa citazione di Nelson Mandela, secondo il quale l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo, è stata presa molto alla lettera da H-Farm.

 

Il mondo in continua evoluzione e il progresso tecnologico fanno sì che le scuole di oggi in effetti formino studenti per lavori che non esisteranno più una volta completato il percorso di studio.

 

Una ricerca del World Economic Forum ha rilevato che i bambini nati in questo decennio non conosceranno il 65 per cento dei lavori che si svolgono comunemente oggi.

 

Il cambiamento e la trasformazione digitale sono costanti e molto attuali. Non sarà più necessario fare molti dei mestieri più semplici e ripetitivi. Ormai ci sono robot che rispondono ai consumatori nelle chat (chiamate infatti Chatrobot) e le automobili che si guidano da sole sono già una realtà imminente, così come i trattori senza guidatori e i robot ideati per assistere gli anziani in Giappone.

 

Per questo motivo H-Farm mira a un progetto educativo innovativo: insegnare e apprendere valorizzando i talenti dei ragazzi, aiutandoli a sviluppare il loro potenziale, le loro competenze trasversali con nuovi strumenti innovativi. I ragazzi imparano in modo coinvolgente e interattivo, con l’obiettivo di sapere usare le nozioni grazie anche all’utilizzo della realtà virtuale. Imparare, per dirla con uno slogan ripetuto durante la presentazione ufficiale di ieri, a Roncade, non è mai stato così bello.
Si impara e si insegna seguendo il “metodo delle start up”, learning by doing, un metodo basato tutto sull’esperienza. Una scuola dove niente è convenzionale, non c’è cattedra e le aule sono molto dinamiche per facilitare il lavoro di gruppo.
Gli studenti, inoltre, sono a diretto contatto con giovani startupper, imprenditori, grandi aziende e manager per alimentare in questo modo scambio di idee, stimoli e best practice. Tutti i giorni saranno organizzati eventi in cui gli studenti possono imparare direttamente dalle aziende, studiando così casi pratici.

 



 

Tutte le lezioni sono in inglese e completamente integrate con la tecnologia digitale, e a ogni studente vengono forniti un computer e un iPad.

 

Si parte da un percorso didattico dell’IB program (international Baccalaureate) utilizzato dalla Scuola Internazionale, per poi passare ai percorsi di laurea e ai Master di specializzazione.

 

Tutti i corsi sono tenuti da professori internazionali, i diplomi e le lauree avranno validità in Italia e all’estero grazie all’acquisizione da parte di H-Farm della International School di Treviso e a diverse partnership con Atenei internazionali. Per le elementari e medie c’è un colloquio conoscitivo, per le superiori si prevede un test di matematica e di inglese che serve per validare le competenze necessarie per poter seguire le lezioni.

 

I costi vanno dai sette ai dodicimila euro all’anno, ma sono state pensate borse di studio con un modello misto, sia pubbliche che private.

 

H-Farm ha, inoltre, stabilito delle partnership con il ministero dell’Istruzione e con la banca BNL per un prestito di zero interessi e senza capitale per sei anni, in modo che lo studente abbia il tempo necessario per entrare nel mondo del lavoro e restituire il prestito con il proprio stipendio.

 

Alla fine dell’espansione del nuovo polo per la didattica H-Farm coprirà ventimila metri quadrati, e mira ad arrivare a duemila studenti nel 2019, sette-ottocento per le scuole dell’obbligo e tra i milleduecento e milletrecento per l’università. L’investimento totale si attesta intorno ai 90 milioni di euro.

 

Un nuovo modello di scuola dove le start up, l’innovazione tecnologica e le imprese si integrano e lavorano insieme per innovare il mondo.

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