Di cosa parlare a cena stasera

L'aiuto della Bce non è eterno: serve un nuovo equilibrio debito-pil

Giuseppe De Filippi

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A freddo, a futura memoria e a costo di rovinare il clima sanremese di queste cene, ma ecco qui, qualche appunto, che dobbiamo a Robin Brooks, sulla condizione del debito pubblico italiano e su quanto sarebbe necessario avviarlo verso un migliore equilibrio con il pil, perché l’aiuto della Bce non può essere eterno. Il guaio è che il centro di questi argomenti, cioè degli unici argomenti fondati, è lontanissimo da ciò di cui si parla nel dibattito pubblico italiano e da ciò su cui spinge la maggioranza, specialmente nelle sue frange più marcatamente contrarie all’Ue e all’Euro, per capirci sono i vincitori della battaglia sul Mes. Il Foglio parlava oggi di debito e dell’evanescente politica fiscale giorgettiana. 

Le 3 "cose" principali

Fatto #1

Non fa progressi la trattativa per la tregua a Gaza, Israele considera non accettabili le richieste di Hamas. Israele chiede ai paesi mediatori di esercitare la loro influenza su Hamas perché faccia nuove proposte. A quattro mesi dall’eccidio terroristico del 7 ottobre e con molti ostaggi ancora trattenuti ecco qualche immagine di nuovi tunnel scoperti ed espugnati a Gaza, tutte infrastrutture di qualità finanziate con gli aiuti umanitari internazionali e la solidarietà ufficiale

Fatto #2

Un nuovo approfondimento, lo segnala Anne Applebaum, sul ruolo della disinformazione russa in Europa e negli Usa. Dalle recenti esperienze su larga scala, con speciale attenzione alle elezioni americane, negli anni dal 2013 al 2017, fino a oggi, con quella che sembra una specie di resa per impossibilità di agire da parte dei governi occidentali. Ecco il caso di un video contraffatto per danneggiare l’immagine di Joe Biden e del quale non è stato possibile ottenere il ritiro dai gestori di Facebook (Meta). 

Fatto #3

Il risultato delle primarie repubblicane in Nevada dà con chiarezza l’idea di quanto la base elettorale del partito sia segnata dal populismo/trumpismo. Il 60% dei votanti ha scelto l’opzione zero, cioè nessun candidato, perché Trump non era sulla scheda. 

Oggi in pillole

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