Di cosa parlare a cena stasera

L'analisi di Draghi sull'origine degli errori europei

Giuseppe De Filippi

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Mario Draghi va all’origine degli errori europei, dai quali è derivata l’attuale difficoltà nella presenza sullo scenario mondiale e la debolezza nella difesa dei valori fondanti dell’Unione. Ne indica uno specifico, per il quale i precedenti governi italiani di centrodestra portano molte responsabilità, e cioè la concessione alla Russia dello status di membro del G8 senza che ci fosse un pieno riconoscimento dell’indipendenza dell’Ucraina, la mancata promessa dell’intervento in Siria di fronte all’uso del gas da parte di Assad, l’acquiescenza sull’annessione della Crimea, il ritiro dall’Afganistan.

Alla poca effettività politica corrisponde, secondo Draghi (in un intervento ripreso dal Ft), anche un costante declino economico. L’Ue: sta perdendo competitività, non ha capacità di reazione, non si può più contare esclusivamente sugli Stati Uniti per la sicurezza militare, sulla Cina per il commercio e sulla Russia per l’energia. Serve una nuova, coordinata, forte, iniziativa politica comune

   

Occhio alla crescita, perché è tutta lì la partita. Ce lo ricorda il Fondo monetario internazionale

   

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Governo in azione per disinnescare il malcontento sulle pensioni. Alla dura e rigorosissima prima stesura della manovra ora segue la fase trattativista e la previdenza offre le migliori occasioni per farsi notare dagli elettori. Una parte di maggioranza aveva tentato di muoversi in autonomia, facendo un po’ di fronda al governo, con proposte che avrebbero reso più generose le misure ma anche comportato maggiori spese (e uno sguardo irritato delle agenzie di rating). Il ministro Giancarlo Giorgetti ha provato, ancora oggi, a interpretare con serietà il suo compito di custode dell’equilibrio dei conti pubblici, ma il collega ai rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, ha aperto uno spazio di dialogo per modificare le norme sulle pensioni, soprattutto per la questione centrale ovvero il calcolo con criteri restrittivi della rivalutazione annuale delle pensioni degli statali negli anni in cui si applica ancora il metodo retributivo. Era il cuore dell’intervento di Giorgetti ed era una misura con effetti notevoli sui conti pubblici, tentata ma mai realizzata in passato. Aprire una trattativa significa che anche questa volta i calcoli più aderenti al valore della contribuzione reale verranno archiviati. Le pressioni sindacali erano forti.

 

Alla protesta della Cisl, centrata sull’idea di migliorare la manovra dal punto di vista sindacale, si aggiunge la contestazione più complessiva a tutte le politiche del governo da parte di Cgil e Uil

 
Fatto #2

I nuovi passi formali per l’ingresso di Ucraina e Moldova nell’Ue, mentre alla Georgia dovrebbe essere dato lo status di candidato all’entrata nell’Unione.

E il forte sostegno della Germania in questa direzione.

E qualche dubbio

 

Fatto #3

Il lavoro coordinato tra esercito e altre autorità per favorire l’uscita dei civili non impegnati nel conflitto dalle zone di Gaza più pericolose.

E l’arrivo di una nave ospedale italiana nelle acque di Gaza, un modo per dare aiuto e insieme smascherare l’uso opportunistica delle infrastrutture sanitarie per coprire attività belliche

 

Oggi in pillole

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