Una ventata d'aria fresca per il mercato del lavoro

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Il mercato del lavoro va e confuta in un colpo solo sia le banalità del reddito di cittadinanza come fattore spiazzante sia le lamentazioni continue sui lavoratori che non si trovano. Semplicemente sta succedendo che alla crescita ancora forte del Pil corrispondono più contratti e non in settori residuali o tipicamente stagionali, come i servizi turistici, ma, con ogni evidenza, presso datori di lavoro interessati a far fronte a una domanda soprattutto internazionale ancora sostenuta. È una descrizione diversa da quella prevalente, a tinte fosche, strumentalizzata dalla campagna elettorale. In queste condizioni anche la questione salariale prende un'altra piega, perché si comincia a spostare forza negoziale a vantaggio dei lavoratori e non tarderanno gli effetti in termini retributivi. Intanto il Pd prova a mettere temi lavoristici in campagna elettorale, il tentativo è interessante, lo svolgimento difficile.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Qui c'è tutta l'inconcludenza politica del solitario Carlo Calenda (qui si danno spunti per parlare a cena, eh, non pagelle)

Fatto #2

Un po' di sondaggi fanno sempre bene

Fatto #3

Si parte dal golf e si arriva all'11 settembre, in mezzo tanti contatti e tante operazioni imbarazzanti per Donald Trump 

Oggi in pillole

• Il sostegno finanziario dell'Ue all'Ucraina 
• Le tensioni sindacali alla Lufthansa, che sta per entrare nel capitale di Ita, e la confusione nei voli europei 
• Le Big oil vanno alla grande
• Non si ferma il lavoro di chi soccorre i migranti, tra boicottaggi e contestazioni
• Haute cuisine
• Il capitano dell'Europa per la Ryder cup a Roma