Ottobre 2018, Giuseppe Conte sul palco di Italia a 5 Stelle al Circo Massimo (foto LaPresse)

Conte prosegue l'opera di trasformazione dei 5 Stelle

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Giuseppe Conte progetta il rilancio e soprattutto va avanti nell'opera di trasformazione dei 5 stelle. Come si è detto qui più volte si tratta di materia modellabile, a dispetto della apparente fissità dei punti di riferimento ideologici del movimento. A Beppe Grillo stava a cuore una cosa sola e cioè mostrare che per effetto della sua iniziativa di protesta sarebbe riuscito a mettere un esponente non conosciuto della società italiana, una persona senza esperienza politica né visibilità, a far andare ugualmente avanti le cose, magari anche un po' meglio. Era uno sberleffo totale al professionismo politico e a quella quota di trombonismo che esso comporta. Per ottenere la vittoria, cioè la soddisfazione dello sberleffo assieme a quella del risultato, il malinconico ma attivista Grillo era pronto a tutto. A mettersi d'accordo con tutte le frange un po' folli dell'emarginazione intellettuale, i freak anti-scienza e quelli anti-economia. Ma era un passaggio. E le sue frasi per sistemare Alessandro Di Battista sono molto significative proprio per la scelta di accostare le provocazioni del giovane filo-venezuelano alle tesi dei terrapiattisti e alle stramberie pappalarde. Con quella roba lì Grillo ha finito il percorso comune, semplicemente perché il risultato è raggiunto. C'è un non politico, neppure iscritto ai 5 stelle, a Chigi (come dice lui, togliendo il palazzo anche dal linguaggio), e il primo tempo della partita è finito. Di Battista, lo dice ancora il rivelatorio Grillo, fa le battaglie del giro precedente, quelle vecchie. Intanto giornali e tv costruiscono narrazioni politiche e imbastiscono programmi con questi sconfitti e altri marginali a fare da protagonisti, con Gianluigi Paragone, già leghista, espulso dal Movimento, a dare la linea assieme a Dibba. Non ci sarebbe niente di male, sarebbe quasi un gesto cavalleresco. Però lo spirito è un altro e porta però a non capire quanto sta succedendo nei 5 stelle e nella maggioranza.

 

 

Appunto, non si perda tempo con gli espulsi dei 5 stelle, con i Dibba, con i venezuelani veri e immaginari. Pure i sovranisti duri duri colgono i segnali della realtà e sanno stare al mondo. I nostri sovranisti, invece, verrebbero espulsi pure dall'internazionale sovranista. A proposito come va con i diritti speciali di prelievo? Come da proposta terzomondista di Giorgia Meloni.

 

 

Il governo non creda di essere autosufficiente, dice Berlusconi per la parte diversamente all'opposizione.

 

  

Vabbè qui un sondaggino ci sta. 

 

   

La politica indicata da Emmanuel Macron tiene il punto sui poteri dello stato e le garanzie di libertà anche di fronte alle proteste sul razzismo.

 

  

Un antinfiammatorio vecchio stile ha qualche effetto nei casi gravi di sindrome da Covid-19.

 

 

La giustizia, la cronaca, e qualche lezione da imparare.

 

  

Il salone dell'auto di?

 

   

La raccolta dei deepfakes.

 

  

Al bar di guerre stellari.

 

  

Tempaccio.