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Nel cuore di Venezia c'è una libreria diversa da tutte le altre

Marco Archetti

Il Bookstore di "The human safety net" è una nuova, bellissima e moderna libreria, intima e lustra, in piazza San Marco

Quando aprono è sempre una buona notizia. Quindi eccoci: il Bookstore di The human safety net è una nuova, bellissima e moderna libreria, intima e lustra, in piazza San Marco a Venezia. L’invito è a visitarla, non trattandosi di una libreria come tante, sia dal punto di vista di ciò che offre (libri, ma anche oggetti di design), sia perché, coi suoi volumi, ripete – diciamo così – il concetto. 

 

Il concetto (politiche della collaborazione, crescita personale, imprenditoria sociale) se ne sta tre piani più in su, nel palazzo sede di Generali Group, alle Procuratie vecchie. E si snoda lungo una enfilade di quindici archi quindici che, come tutta l’operazione di restauro e valorizzazione consegnata nel 2022 – e che riguarda anche il primo e il secondo piano –, portano la firma strepitosa di sir David Chipperfield, che ha ripensato tutti questi metri quadrati in disuso trasformandoli in spazi-laboratorio, aree coworking con whiteboard e schermi 16:9, sale meeting, sale workshop, sale per installazioni e mostre temporanee, il tutto insignito – lo si dice a uso ed eccitazione dei visitatori – da due clamorose terrazze con vista sulla Basilica della salute, Scala Contarini del Bovolo, e un insospettabile campanile di san Salvador (che dalla calle non si vede); non mancano un auditorium da duecentotrenta posti ad altissimo standard tecnologico, una biblioteca e un bar con cucina. 

 

Ma l’elemento più interessante per chi voglia visitare il palazzo è la mostra interattiva intitolata “A world of potential”, che ne è coronamento e punto di partenza, il cui spirito è proprio il “Learning by doing”. Curata da Orna Cohen (co-fondatrice di Dialogue Social Enterprise), la mostra a tutti gli effetti sembra un gioco. In realtà è un mezzo per comprendere, attraverso un esperimento interattivo tecno-antropologico in prima persona strutturato in una decina di passaggi tra grafica e multimedialità, una filosofia basata su quattordici punti di forza. Filosofia che in questi spazi vive ed è asse portante dell’impegno: nutrire le potenzialità, includere socialmente e impegnarsi affinché le persone si realizzino, riconoscendo nell’individuale un valore collettivo, lavorando con settantasette ong e agendo in ventiquattro paesi lungo le direttrici di due programmi, uno per le famiglie – supportando a quelle in difficoltà nei primi sei anni di vita dei figli – e uno per i rifugiati – approntando percorsi di formazione e guida per lo sviluppo di attività imprenditoriali e start-up. Insomma, come si recita qui, “un movimento globale di persone che aiutano persone”. 

 

Nota ambientale: queste sale, aperte dopo la pandemia per la prima volta in cinquecento anni, sono davvero un gioiello, il cuore di un mondo avulso dal traffico e dal parapiglia, inevitabilmente veneziano anch’esso, ma coi piedi ben piantati nella realtà e nella pluralità – nel senso di comunità –, e che pulsa dove una volta c’era niente meno che una corte in quota. Una “hidden gem” che ha ricevuto il “Tiqets Remarkable Venue Award”, insediata all’ultimo piano di un palazzo della prima metà del Cinquecento su basi che risalgono a tre secoli prima, e che testimonia la storia di questa città da quando – ce lo racconta Giovanni Bellini col suo “Processione in piazza san Marco” – il pavimento della piazza era in cotto. Una storia ricca e tortuosa, che passa attraverso incendi, piani urbanistici, toponomastiche in progress, passaggi di mano e d’uso, e molti crolli di ponti – quello di Rialto cederà numerose volte, una per il peso della folla assiepata a guardare il corteo nuziale del marchese di Ferrara

 

Fino a oggi, e a un impatto sociale positivo e concreto sulla vita di 236 mila persone, in ossequio a principi quali: Salute e benessere, Istruzione di qualità, Lavoro dignitoso e crescita economica, Comunità sostenibili, Partnership per gli obiettivi. Da quando è stato lanciato, il progetto di The human safety net ha sostenuto 3.712 imprenditori, aiutato a creare 381 start-up e trovato 521 posti di lavoro.

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