Venite a farvi stupire dai libri a Cortina

Francesco Chiamulera

"Una Montagna di Libri" a Cortina d’Ampezzo, dal 2009 propone a un pubblico il più possibile trasversale una laica esplorazione tra le pagine, con decine di incontri all’anno, in estate e in inverno. Idee, viaggi e pubblicazioni per questa ventisettesima edizione del festival

Un libro, ha scritto Walter Siti, prima che una testimonianza è un’avventura conoscitiva. Così è nata Una Montagna di Libri a Cortina d’Ampezzo, che dal 2009 propone a un pubblico il più possibile trasversale una laica esplorazione tra le pagine, con decine di incontri all’anno, in estate e in inverno. Senza barriere, senza quote e partizioni burocratiche, con un’attrazione per la diversità che cerchiamo di rinfocolare nelle fresche stagioni delle Dolomiti.

  

Anche per l’inverno 2022/23, per questa che è la ventisettesima edizione del festival, abbiamo spaziato nella varietà delle pubblicazioni e delle idee. Cominciamo presto, sulle soglie dell’inverno, il 10 dicembre, con il designer immaginifico Kuno Prey, che ora insegna alla NABA di Milano ma che prima ha fondato la facoltà di design dell’Università di Bolzano, e che prima ancora ha iniziato proprio a Cortina, all’Istituto d’Arte: un’istituzione nata ai tempi della Felix Austria, degli Asburgo che quassù, tra le Dolomiti, sono memoria di buona amministrazione e di buona istruzione (e per questo sono molto rimpianti).

    

Proseguiamo poi a Natale - Epifania, al ritmo di uno, a volte due incontri al giorno, con lezioni di storia, come la marcia su Roma ricostruita dal solidissimo Marco Mondini e le memorie editoriali di Gian Arturo Ferrari, con gli omaggi proustiani di Alessandro Piperno, con grandi rendez-vous tra l’eterna Cortina borghese e i suoi ospiti/amici/residenti d’onore, come il mitico Adriano Panatta che racconta il tennis di ieri e quello di oggi dei Berrettini e dei Sinner, con i romanzoni imprenditoriali delle dinastie Agnelli-Berlusconi-Beretta-Ferragnez ricostruite da Michele Masneri.

   

E poi, sopra a tutto, il filo rosso dell’Ucraina invasa. È dal 24 febbraio che questo festival, nel suo piccolo, cerca di dare voce a coloro che raccontano l’azzardo di Putin per quello che è: un’aggressione imperialista. Senza cioè fare sconti a oblique equidistanze tra democrazie e autoritarismi, aggrediti e aggressori, colonizzati e colonizzatori. Così è stato con Anne Applebaum, a luglio; così sarà quest’inverno con Vittorio Emanuele Parsi (che dice giustamente: il punto, più che fermare la guerra, è difendere la democrazia), con Marta Ottaviani e la guerra sporca del Cremlino tra hacker e troll, così sarà anche con la preziosa Olesya Yaremchuk, scrittrice e giornalista che con Yaryna Grusha Possamai racconterà il “mosaico Ucraina”: le mille sfaccettature di una nazione plurale, che sorge patriotticamente dalle differenze, dalle molte storie di esilio e di persecuzione delle sue infinite minoranze, come ripete uno storico serio come Andrea Graziosi a fronte di quelli che ancora credono alla propaganda sui “nazisti” di Kyiv.

    

E così, ben oltre l’Epifania, arriveremo a febbraio con Marina Valensise che parlando degli intellettuali europei sull’orlo del baratro a fine anni Trenta parla un po’ di noi, oggi; con le catene intellettuali e psicologiche della destra, raccontate da Claudio Cerasa tra scienza, guerra, giustizia e complottiamo; e poi con questo romanzo pazzesco che è “Il mago del Cremlino”, di Giuliano da Empoli, best seller in Francia, che nella ricostruzione ispiratissima e profetica (è stato scritto prima dello scoppio della guerra) del cerchio magico putiniano, e in particolare del consigliere Vadim Baranov (alias Vladislav Surkov), si è messo in una strana, conturbante lunghezza d’onda con Carrère, Limonov e il racconto più vero del vero del potere moscovita.

     

Nel grande inverno di Cortina stanno anche cose di tutt’altro segno, più ludiche e leggere anche quando sono deliziosamente scritte, come “Nel paese dell’aquilone cosmico” di Olivier Guez, che a febbraio racconterà il futbòl argentino e Maradona con la stessa intuizione con cui ha colto in un suo libro precedente le storie del calcio brasiliano, restituendo il ritratto di un paese attraverso il suo sport nazionale; ed estremamente popolari, come Scott Turow, maestro americano del legal thriller. Ma anche la dissidente iraniana Bita Malakuti, il filosofo francese Pascal Bruckner che smette per un attimo i panni sferzanti del critico del politicamente corretto e ci regala un inaspettato trattato sull’elevazione alpina, il fumettista Guy Delisle con la sua ironia gentile, i giornalisti Francesco Costa, Bruno Vespa, Aldo Cazzullo, Maurizio Molinari, Venanzio Postiglione, e ancora, Luca Zaia, Gennaro Sangiuliano, Gianni Dubbini, Antonio Fantin… e infine, la prima italiana della nuova biografia firmata dall’alpinista e giornalista David Smart su Emilio Comici. Che quassù, tra le Tofane e le Cinque Torri, è come dire il Dalai Lama. Insomma, anche per questo inverno vi invitiamo ad andare verso Cortina, a scoprirne il programma ricco e diverso. Sapendo che i libri sono scomodi, che spesso fanno paura a chi non li capisce, a chi se ne sente coinvolto suo malgrado, a chi, soprattutto, se ne sente tradito: pensava di trovarvi una cosa, e ne trova un’altra, talvolta ambigua, talvolta differente, talvolta proprio di segno opposto. Ma così è tutto più divertente.

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