Maria Carrara Verdi, Barberina Strepponi, Giuseppe Verdi, Giuditta Ricordi. In piedi Teresa Stolz, Umberto Campanari, Giulio Ricordi, Leopoldo Metlicovitz a S. Agata

Giuseppe Verdi patrimonio italiano: lo stato acquisti Villa Verdi. Appello al governo

Da oggi il Museo Villa Verdi a Sant’Agata, il luogo che il Maestro abitò dalla metà dell’800, chiuderà definitivamente alle visite. Il direttore del canale Classica Hd (Sky) e lo storico d’arte che con lui conduce "Almanacco di Bellezza" chiedono al governo di intervenire

Da alcune settimane si rincorrono voci legate al destino della dimora di Giuseppe Verdi, parliamo del Museo Villa Verdi a Sant’Agata, il luogo che il Maestro abitò dalla metà dell’800. Scorrendo il sito del museo e leggendo una serie di articoli online si legge che oggi, 31 ottobre, chiuderà definitivamente alle visite; si legge che tutto il merchandising è ceduto a metà prezzo; si legge della causa giudiziaria che divide gli eredi; si legge che il tribunale nominerà un custode che lo possa tutelare e ancora si legge, con molta tristezza, di una situazione molto preoccupante.

  
Giuseppe Verdi è Padre della Patria. Lo è quanto Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso Conte di Cavour. Per certi aspetti lo è ancor di più, non per eroismo o superiorità artistica e intellettuale, lo è perché Giuseppe Verdi abbraccia l’Italia tutta, lo è perché il nome di Giuseppe Verdi non è mai divisivo, le melodie di Giuseppe Verdi sono la nostra storia, gli eroi di Giuseppe Verdi sono il nostro Risorgimento, i cattivi di Giuseppe Verdi sono i nostri nemici di ieri e quasi sempre i nostri difetti di oggi. Giuseppe Verdi è la nostra coscienza critica, come lo è stato, solo per fare un esempio, Pier Paolo Pasolini nel Novecento. Non solo, Giuseppe Verdi è l’artista più grandemente europeo che la storia del teatro musicale universale abbia mai avuto. L’Europa lo ha amato e venerato, corteggiato e applaudito e lui ha ricambiato questo sentimento. Dei 27 libretti d’opera che compongono il suo catalogo due soltanto sono di ispirazione italiana, Oberto e I Lombardi alla Prima Crociata da Tommaso Grossi. Il resto è Dumas, Schiller, Gutierrez, Scribe, Shakespeare, Byron, Hugo, Scott. Le città che l’hanno visto debuttare sono Londra, Parigi, San Pietroburgo.

  
Giuseppe Verdi è stato un uomo giusto, generoso, onesto, coerente.

 
Le case di Mazzini, Garibaldi, Cavour appartengono allo Stato. Esiste una qualche ragione, ci chiediamo, perché Villa Verdi non debba esser acquistata dall’Italia?

 
Esiste un diritto di prelazione, noi chiediamo che sia esercitato.

 

Giuseppe Verdi seduto su una panchina del giardino di Sant'Agata (Olycom)

 

Se il tempo degli eredi del Maestro volge al termine riteniamo non vi sia altra soluzione che quella dell’acquisto da parte dell’Italia. Si oppone da più parti che comunque esiste un “vincolo di visibilità”; noi crediamo che sia un palliativo pilatesco, che in nessun modo garantisca la piena fruibilità del bene e ancora la conservazione di tutti i documenti e di tutte le opere custoditi nella Villa di Sant’Agata. 

 
Noi chiediamo al governo della Repubblica di intervenire prontamente perché questo inalienabile capitolo della Storia d’Italia appartenga a tutti noi.

 
Infine aggiungiamo un dato oggettivo: il melodramma, di cui Giuseppe Verdi è la stella più luminosa, rappresenta il più importante veicolo di comunicazione della nostra lingua e cultura nel mondo. Non c’è tempo da perdere!

 

Piero Maranghi e Leonardo Piccinini
Almanacco di Bellezza 
Classica Hd - Sky 136