Ben gli sta. Ben gli sta a quelli che hanno comprato Banksy pensando di fare l’affare e invece hanno pagato prezzi alterati, gonfiati, visto che il muralista-moralista inglese veniva utilizzato da galleristi-spacciatori come paravento e riciclaggio. Questo si evince dal provvedimento di sequestro di una galleria d’arte di Amsterdam il cui proprietario è un latitante italiano con precedenti per droga… L’economista Galbraith diceva che la Borsa si incarica di separare periodicamente il denaro dagli stupidi: il mercato dell’arte riveste funzione analoga. Quanti ne ho conosciuti di fagiani che si sono comprati lo Schifano perché il nome tirava e l’occasione era imperdibile e il Gatto e la Volpe erano amichevoli e simpatici, ritrovandosi poi con un falso inguardabile e invendibile. E che dire di quel De Chirico avvistato nell’ufficio del grande imprenditore, brutto da far paura come tanti De Chirico post metafisici e così luccicante da far temere di essere stato dipinto la settimana prima? Meglio tacere, siccome ambasciatore porta pena…
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