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editoriali

Celebriamo Dante prima che lo cancellino

Redazione

Il sommo poeta è nel mirino delle vestali del pol. corr. Era pure islamofobo

Sarà bene affrettarsi a celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, prima che le vestali del politicamente corretto esaminino la sua biografia e le sue (eccelse) opere con i loro criteri presentati come “antidiscriminatori”. Dante non era una donna e nemmeno di colore, il che ai loro occhi non è certo un pregio. Sulle donne ha sviluppato una poetica, quella della “donna angelicata”, che in sostanza esclude la loro soggettività sessuale. Se invece il suo amore per Beatrice non aveva questo connotato puramente spirituale c’è da domandarsi se un sentimento per una minorenne non rientri addirittura nel sospetto di pedofilia. Meglio la donna angelicata, che però può sembrare una forma di manipolazione medievale dell’immagine femminile: prodroma dell’angelo del focolare di qualche secolo dopo? Se questo può essere dubbio, è certo, invece che ha condannato all’inferno il profeta Maometto, il che lo inserisce nella lista degli aborriti islamofobi. Ha anche esaltato l’impero, attribuendogli persino una funzione nell’ordine stabilito da Dio, il che ovviamente lo mette all’origine degli abomini dell’imperialismo occidentale. Insomma, il suo pensiero presenta innumerevoli aspetti inaccettabili. C’è poi la sua vicenda giudiziaria: è stato condannato all’esilio perché non ha saputo o voluto difendersi dall’accusa di corruzione. Per rispondere ha calunniato i suoi giudici e, già che c’era, l’intero comune fiorentino. Anche per i giustizialisti appare come un losco figuro.

 

Non è difficile rinvenire una quantità di caratteristiche che mettono il sommo poeta fuori da tutti i canoni del politicamente corretto, il che per la verità era più vero, purtroppo per lui, ai suoi tempi, quando fu costretto a divenire il “ghibellin fuggiasco”. Affrettiamoci quindi a celebrarlo, altrimenti anche su di lui arriveranno gli strali antistorici del moralismo che ha colpito Napoleone.   

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