Piergiorgio Odifreddi

Ma Odifreddi il negazionista ci è o ci fa?

Luciano Capone
Ma Odifreddi ci è o ci fa? Antisemita s’intende. Il Foglio ha ricordato le sue parole di qualche anno fa su Israele “dieci volte peggio dei nazisti” comparse (e poi censurate) sul suo blog su Repubblica.

Ma Odifreddi ci è o ci fa? Antisemita s’intende. Il Foglio ha ricordato le sue parole di qualche anno fa su Israele “dieci volte peggio dei nazisti” comparse (e poi censurate) sul suo blog su Repubblica e l’autodefinito “matematico impertinente”, che ha assunto il ruolo di Michel Onfray o Christopher Hitchens della penisola (ognuno ha gli ateisti che si merita, d’altronde siamo il paese il cui David Letterman è Fabio Fazio), ha risposto che questo giornale è un “Foglio da stracciare”. Odifreddi scrive che il suo blog non è stato chiuso, “è attivo e in ottima salute”, si lancia in cavillose precisazioni sul fatto che è su Repubblica.it e non su Repubblica e che è stato solo censurato ma non chiuso, nessuna parola sul contenuto delle affermazioni.

 

Ma d’altra parte c’è poco da spiegare, certe uscite del matematico filosovietico sono inequivocabili e ripetute. “In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine”, scriveva nel 2012, ricordando che gli israeliani si erano già resi colpevoli di un crimine “dieci volte superiore” con l’operazione Piombo Fuso. Per Repubblica quel post risultò talmente osceno da richiederne l’immediata cancellazione, scelta a cui Odifreddi rispose chiudendo il blog dopo “809 giorni di libertà” per poi ripensarci. Quando non ha paragonato lo stato ebraico ai nazisti, Odifreddi lo ha accostato ad altre ideologie razziste: “Israele è come il Sudafrica di una volta, c'è l'apartheid. È uno stato fascista, imperialista, che pretende di occupare territori non suoi”. A chi gli dà dell’antisemita, Odifreddi risponde che la sua è una critica al governo non al popolo ebraico. Figurarsi, lui ha anche amici ebrei.

 

Va bene criticare Israele, ma almeno non si neghi il suo diritto all’esistenza. Anche di questo Odifreddi non è proprio convinto. Riferendosi all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo cui bisognava combattere “ogni rigurgito di antisemitismo anche quando si traveste da antisionismo, perché antisionismo significa negazione della fonte ispiratrice dello stato ebraico, delle ragioni della sua nascita”, il nostro diceva che è sbagliato questo “pensiero unico” che non distingue “l’odioso antisemitismo e il legittimo antisionismo”. Per lui il governo israeliano è peggio dei nazisti, è fascista, è razzista come il Sudafrica, non ha pieno diritto di esistere, ma rifiuta l’etichetta di antisemita. Odifreddi non ce l’ha con gli ebrei, non con tutti, ma con qualcuno in particolare sì, come il compianto prof Giorgio Israel - che ha sempre criticato il suo razionalismo e ateismo da macchietta - da lui definito “un virulento, un intellettuale di nicchia, una testa calda. In più esercita il vittimismo dell’ebreo” (dichiarazioni che secondo Odifreddi sarebbero state inventate dal giornalista Sabelli Fioretti, che però ha detto di avere la registrazione dell’intervista).

 

Qualche anno dopo il “matematico impenitente” non si è fatto mancare un’uscita negazionista (ancora visibile sul blog su Repubblica), scrivendo che le camere a gas sono solo “un’opinione”: “Di esse so soltanto ciò che mi è stato fornito dal ministero della propaganda alleato nel dopoguerra e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che uniformarmi all'opinione comune. Ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato”. Oltre a mettere in discussione l’esistenza delle camere a gas, con i neonazisti Odifreddi ha in comune anche posizioni eugeniste come quando chiese, sempre sul blog, l’aborto forzoso per una minore: “In mancanza di adeguate prospettive che rendano l'adempimento di queste condizioni [salute, istruzione, lavoro] se non certe almeno probabili e prevedibili, i tribunali dovrebbero intervenire per impedire la procreazione. Anzitutto, in maniera preventiva, forzando all'uso di anticoncezionali. E poi, quando la prevenzione avesse fallito, imponendo la cessazione della gravidanza" (poi dirà che era solo una provocazione).

 

[**Video_box_2**]Sempre per restare nel campo del negazionismo, il suo anti-cristianesimo lo ha portato persino a negare l’esistenza storica di Gesù Cristo, ma su questo è stato messo a cuccia da Benedetto XVI che in una lettera gli ha scritto: "Ciò che Lei dice sulla figura di Gesù non è degno del Suo rango scientifico. Se Lei pone la questione come se di Gesù, in fondo, non si sapesse niente e di Lui, come figura storica, nulla fosse accertabile, allora posso soltanto invitarLa in modo deciso a rendersi un po' più competente da un punto di vista storico". Un cazziatone di cui tra l’altro Odifreddi va orgoglioso: “Pochissime persone al mondo possono comprendere la sorpresa e l'emozione che si provano nel ricevere un'inaspettata lettera di un Papa.

 

Sarà impertinente e impenitente, ma Odifreddi nonostante la sua tetragona ottusità non ha il pregio di essere coerente. Quando Repubblica gli censurò il famigerato nazipost, il matematico scrisse che avrebbe chiuso il blog: “Il problema è che se continuassi a tenere il blog, d’ora in poi dovrei ogni volta domandarmi se ciò che penso o scrivo può non essere gradito a coloro che lo leggono. Preferisco fermarmi qui”. E invece poi ha ricominciato. Da qui la naturale sensazione che Odifreddi sia antisemita anche quando parla d’altro. Che ci è anche se non ci fa più.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali