Vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, il 14 novembre (LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili)

La risoluzione comune sul Mes e l'incontro tra Putin e Zelensky

Tutto quello che è successo in Italia e nel mondo senza fronzoli e divagazioni

DALL'ITALIA 

 

Conte annuncia una verifica di governo a gennaio. “Abbiamo preso l’impegno di governare fino al 2023. E’ necessario chiarire il cronoprogramma”, ha detto il premier, che ha anche indicato le direttrici delle riforme strutturali necessarie: “Razionalizzazione delle risorse pubbliche rafforzando il partenariato tra pubblico e privato, semplificare il quadro regolatorio e ridurre gli oneri burocratici”. 

Conte ha annunciato l’intervento “di aziende a partecipazione pubblica” nell’ex Ilva di Taranto. 


 

La maggioranza lavora sulla risoluzione comune sul Mes. Nella bozza, la maggioranza impegna il governo ad approfondire le criticità “del pacchetto di riforme” che include il Fondo salva stati. 


 

236 sfollati al Mugello per il terremoto. A partire da domenica sera sono stati registrati settanta eventi sismici. La scossa più forte con una magnitudo 4.5. 


 

Borsa di Milano. Ftse-Mib -0,97 per cento. Differenziale Btp-Bund a 168 punti. L’euro chiude stabile a 1,10 sul dollaro. 

 

DAL MONDO 

 

Si è tenuto a Parigi il primo incontro tra Putin e Zelensky. Il presidente russo e l’omologo ucraino hanno discusso la situazione della guerra nell’est dell’Ucraina con la mediazione del capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, e della cancelliera Angela Merkel. E’ il primo vertice che si tiene nel formato Normandia dal fallimento degli accordi di Minsk, firmati nel 2015.


 

L’indagine Fbi sull’influenza russa nella politica americana è stata caratterizzata da errori ma era legittima e priva di bias politico, ha decretato un report del dipartimento di Giustizia.


 

Mélenchon è stato condannato a tre mesi di carcere e a una multa di 80.000 euro per intimidazione di pubblico ufficiale.


 

Amazon ha fatto causa al Pentagono. L’azienda accusa il presidente Donald Trump di aver fatto “pressioni improprie” per favorire Microsoft nell’attribuzione di un contratto pubblico da 10 miliardi di dollari.

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