Le notizie del giorno, in breve

La fiducia al decreto imprese e i miliziani dell'Isis in fuga

Redazione

Tutto quello che è successo in Italia e nel mondo senza fronzoli e divagazioni

DALL'ITALIA

 

Conte al Copasir: “i servizi italiani sono estranei al Russiagate”. Il presidente del Consiglio ha riferito su l’affaire Mifsud e gli incontri tra i vertici dei servizi e il procuratore generale americano William Barr: “Confermo i due incontri, ma nessun nostro coinvolgimento”.


  

Il Senato ha votato la fiducia al governo sul decreto imprese con 168 voti favorevoli e 110 contrari. Un voto in meno rispetto al 10 settembre.


  

L’ergastolo ostativo è illegittimo. Lo ha stabilito la Consulta. La mancata collaborazione con la giustizia non può impedire la concessione di permessi a detenuti condannati anche per mafia e terrorismo.


  

Lega e FdI attaccano “Report” al Cda Rai. I consiglieri della destra hanno accusato la trasmissione di RaiTre per l’inchiesta sul caso Savoini e i presunti finanziamenti russi alla Lega: “Violata la par condicio”.


Borsa di Milano. Ftse-Mib -0,60 per cento. Differenziale Btp-Bund a 143 punti. L’euro chiude stabile a 1,11 sul dollaro.

 

DAL MONDO

   

Più di cento miliziani dell’Isis sono fuggiti dalla Siria da quando è iniziata l’offensiva turca contro i curdi. Lo ha detto alla commissione Esteri del Congresso l’emissario americano in Siria, James Jeffrey. Ieri mattina alle 11 è iniziata la nuova tregua di 150 ore e il presidente Donald Trump ha annunciato che eliminerà le sanzioni alla Turchia.


 

Il governo di Hong Kong ha ritirato formalmente l’emendamento sull’estradizione verso la Cina che era stato la causa dell’inizio delle proteste a giugno.

A causa della cattiva gestione delle proteste, secondo fonti del Financial Times, Pechino vorrebbe sostituire la governatrice di Hong Kong, Carrie Lam.


 

Si è dimesso Sandro Gozi, dopo l’inchiesta su un contratto di consulenza presso il governo maltese, nonostante il ruolo di consigliere di Édouard Philippe in Francia.


 

Morales ha accusato l’opposizione boliviana di organizzare un colpo di stato. Il presidente, sospettato di brogli elettorali, ha dichiarato lo stato di emergenza.

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