La rabbia degli studenti contro il governo dei tagli

Da Roma a Milano, i giovani scendono in piazza per protestare contro le politiche al risparmio dei gialloverdi

Redazione

Al grido di "giù la maschera" gli studenti sono tornati in piazza questa mattina in moltissime città italiane, da Roma a Milano, Firenze, Verona, Trento, Perugia, Napoli, Bari, Campobasso, Crotone e Messina, e poi domani a Bologna, Taranto e Siracusa. La protesta è promossa dal Link coordinamento universitario, da Rete della conoscenza, da Udu (Unione degli universitari), da Rete degli Studenti Medi e da Uds (Unione degli studenti) ed è indirizzata contro i tagli decisi dal governo in tema di Istruzione e Ricerca, il sistema dell'alternanza scuola-lavoro e per denunciare la situazione fatiscente dell'edilizia scolastica e il fenomeno dell'abbandono scolastico.

 

Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: "Chiediamo che questo governo metta giù la maschera sui fondi per l'istruzione. Non è accettabile che si promettano investimenti per fare propaganda, ma che allo stesso tempo il ministro dell'Istruzione dica che "bisogna scaldarsi con la legna che si ha", e che pochi giorni dopo saltino fuori 29 milioni di euro di tagli: 14 sulla scuola, 15 sull'università". Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell'Unione degli Universitari, denuncia: "Il governo per mesi ha annunciato l'abolizione del numero chiuso alle università. Mai un parere degli studenti, mai una proposta concreta, mai un confronto con il Cnsu. Per superare l'attuale metodo di accesso servono investimenti, che partano dall'orientamento alle scuole superiori fino alle borse di specializzazione medica, e soprattutto serve un confronto vero con gli studenti".