(foto LaPresse)

La vera legittima difesa è una giustizia efficiente

Claudio Cerasa

L'unico modo di godere fino in fondo di questo diritto non è quello di cambiare la legge ma è chiedere ai magistrati di fare bene e rapidamente il loro lavoro

Al direttore - Prudentemente a Harvard si sono introdotti di giorno.

Giuseppe De Filippi

Rido. Proviamo però a entrare nella questione della polemica sulla legittima difesa, che mi pare l’ultimo atto di una commedia italiana che si chiama populismo penale. Una legge sulla legittima difesa già c’era ed era chiara: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”. La questione della difesa “proporzionata” all’offesa non può essere una materia di cui si occupa la politica ma resta e resterà sempre una materia di cui si occuperanno i magistrati. E l’unico modo per godere fino in fondo del diritto alla legittima difesa non è quello di cambiare la legge ma è chiedere alla giustizia di fare bene e rapidamente il suo lavoro. Non è un problema di “deriva di destra”, come dice Saviano. Sciocchezze. È un problema di qualità della giustizia. E fino a prova contraria dovrebbe essere questa (non un’ennesima legge) la nostra unica e vera legittima difesa.

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.