Se un volo per Olbia costa mille euro. Così il governo vuole intervenire sul caro biglietti

Dopo la riunione al Mimit, Urso e Salvini pensano a una norma "anti-algoritmo" che metta un limite ai prezzi eccessivi dei biglietti aerei, che hanno visto rincari fino al 70 per cento, nonostante sia sceso il prezzo dei carburanti. Il caos ritardi e le novità per Ita Airways

"Le tariffe degli aerei aumentano laddove il cittadino non ha altra scelta, come in Sicilia e Sardegna, con picchi inaccettabili, del 70 per cento. Con Matteo Salvini siamo d’accordo che interverremo a breve", dice il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine della commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi sul caro-voli, sul quale anche l'Antitrust ha aperto un' istruttoria. Dunque Urso e Salvini hanno dato mandato ai tecnici dei due dicasteri di mettere a punto un testo legislativo che si occupi anche di “cancellare eventuali pratiche di concorrenza scorretta che dovessero emergere”. Non è chiaro come questo dovrebbe avvenire tecnicamente, ma è evidente invece che le spiegazioni dei vettori sui rincari delle tariffe non hanno convinto il ministro. Non si potrà trattare, ricorda il Corriere, di fissare per legge un prezzo massimo — non si può —, ma si punta a una stretta sulle dinamiche che portano il prezzo a schizzare. "Il sospetto degli uffici tecnici del ministero", suggerisce il quotidiano di via Solferino, "è che in presenza di un volo semi pieno le compagnie aeree attivino una 'pratica commerciale scorretta' che fa schizzare il costo dei biglietti con una dinamica quasi da asta per chi offre di più per gli ultimi posti rimasti". Insomma, il testo dovrebbe prevedere sanzioni contro le compagnie che quando gli aerei sono quasi pieni e la domanda è alta fanno impennare i prezzi e potrebbe fissare una percentuale massima agli incrementi rispetto alla media annuale.

    

"Abbiamo registrato rincari significativi dei prezzi dei biglietti aerei, con aumenti compresi tra il 20 e il 50 per cento, e picchi del 70, nonostante il rallentamento dei prezzi dei carburanti. Un trend che riteniamo inaccettabile, che sta mettendo a dura prova i passeggeri e rischia di danneggiare fortemente la stagione turistica", hanno denunciato Adoc, Assoutenti e Federconsumatori durante la riunione convocata ieri al Mimit. Le compagnie aeree da giorni replicano che il gasolio usato oggi è stato acquistato l’anno scorso quando il prezzo — anche a causa dell’invasione russa dell’Ucraina — era schizzato in pochi giorni, quindi non si vedono ancora gli effetti del calo del costo. E ricordano anche che oggi la domanda è ben superiore all’offerta e questo mette ulteriore pressione sulle tariffe.

 

Ma le associazioni dei consumatori intanto si mobilitano. L'Unione Nazionale Consumatori evidenzia che i voli nazionali nel solo mese di giugno 2013 sono cresciuti del 17,8 per cento rispetto a maggio e su base tendenziale del 28,9 per cento su giugno 2022. "È dall’inizio del mese che il ministro Urso annuncia che interverrà a breve. Vogliamo dargli una notizia: l’estate è arrivata e le persone stanno già andando in ferie. Insomma le vacanze sono oramai quasi tutte prenotate", attacca il presidente Massimiliano Dona. Intanto il Carlo Rienzi del Codacons parla di un'estate "del tutto compromessa" per colpa delle "tariffe fuori controllo". "Chi acquista oggi un biglietto aereo per andare ad agosto in Sardegna - dice Rienzi - deve mettere in conto una spesa che può arrivare a sfiorare i 1.000 euro tra andata e ritorno se ci si imbarca da Napoli, quanto il costo di un volo intercontinentale". Secondo i dati di Rienzi, un biglietto "Napoli-Olbia va da 429 a 918 euro, Roma-Trapani da 333 a 441 euro, Bologna- Palermo da 342 a 479 euro, Pisa-Palermo da 310 a 487 euro, Bologna-Trapani da 325 a 447 euro, Torino-Olbia da 327 a 411 euro, Pisa-Catania da 395 a 410 euro, Firenze-Catania 408 euro, Verona-Olbia da 208 a 326 euro, Napoli-Alghero 314 euro, Pescara-Alghero 319 euro, Milano-Alghero fino a 568 euro e da Roma o Milano a Cagliari fino a 569 euro".

   

E poi c'è anche il tema dei disagi per i passeggeri, tra scioperi, cancellazioni e ritardi (sui quali pesa ancora la mancanza di personale a terra), che vanno ad aggiungersi ai prezzi sempre più alti dei biglietti. Secondo i dati del servizio di monitoraggio dell’aviazione civile e militare europea, Eurocontrol, tra il 15 e il 21 giugno meno di sei aerei su dieci, il 57,4 per cento, sono decollati in orario. Mentre per l’arrivo, sono atterrati all’orario previsto appena più di sei aerei su dieci, il 64,1 per cento. Un problema riguarda in parte anche Ita Airways, che fino a qualche mese fa nella classifica dei vettori più puntuali al mondo. Intanto la ex compagnia di bandiera volta pagina in attesa dell’arrivo di Lufthansa. Ieri il ministero dell’Economia (socio unico dell’assemblea degli azionisti) ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione ristretto a tre membri - quando l’Ue avrà dato l’ok, Colonia potrà fare entrare i suoi due consiglieri, uno dei quali diventerà il ceo di Ita, e riportare la composizione a cinque-. Resta il presidente esecutivo Antonino Turicchi ma esce l’amministratore delegato e direttore generale Fabio Lazzerini, che non viene al momento rimpiazzato. E proprio dall'ex ad, scrive Repubblica, arriva forse una “piccola verità” sulle ragioni del caro voli. “Il 12 luglio”, scrive il quotidiano, “Lazzerini ha spiegato che i vettori aerei provano a vendere i trasvoli ai prezzi più alti possibili. Se i loro algoritmi prevedono una domanda vigorosa - se poi osservano che le prenotazioni sono davvero sostenute e gli acquisti continui - allora confermano le tariffe alte; e spesso addirittura le aumentano. In parole più semplici, le compagnie possono fissare prezzi proibitivi perché le famiglie e i manager stanno accettando di pagarli con rassegnazione, pur di volare. Non è un caso se, il 6 luglio 2023, il Pianeta è stato percorso dal maggior numero di viaggi della storia: ben 134.386 nelle 24 ore. In questo scenario così favorevole, le compagnie - le stesse che hanno perso 220 miliardi di dollari nei due anni della pandemia (2021 e 2022) - adesso puntellano i bilanci”.

 

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