(foto Ansa)

editoriali

Dove ti piazzo l'albero? Il paradosso di Milano che “si foresta” e di un Pnrr da calibrare

Redazione

Aziende che non rispondono ai bandi pubblici perché mancherebbero le aree verdi. Ma la storia non sta proprio così: quel che manca è il coordinamento

La storia bizzarra, e molto italiana, della Corte dei conti che ha pizzicato le Città metropolitane che non avrebbero adempiuto all’impegno preso con l’Europa di piantare, entro il 2022, almeno due milioni di alberi (su sei totali) a fronte di un finanziamento nel Pnrr di 330 milioni di euro, ha avuto uno sviluppo anche più bizzarro. Racconta il dorso milanese del Corriere della Sera che Milano avrebbe perso ben sei milioni nel 2022 (e altrettanti per il 2023) stanziati dal capitolo “Forestazione urbana, periurbana ed extraurbana” del Pnrr, nonché la messa a dimora di 138 ettari di boschi.  Il motivo, stavolta, non sarebbe la mancata elaborazione dei progetti, ma il fatto che nessuna azienda del settore avrebbe risposto al bando pubblico: non per mancanza di interesse, ma perché non esisterebbero nella Città metropolitana aree (276 ettari in totale) libere.

 

Al di là del paradosso e della retorica – “il suolo è troppo urbanizzato, consumato, sfruttato”, mentre un gruppo di associazioni ambientaliste ha appena presentato un appello contro “il consumo di suolo non più sostenibile”: ma da qualche parte le case andranno pur fatte, altrimenti è inutile lamentarsi della città che respinge – c’è da interrogarsi su come vadano interpretati questi dati. E chiedersi se magari non sia la logica degli interventi a non funzionare appieno. Ad esempio, la Città metropolitana di Milano, sotto accusa, ha dal 2018 il progetto “ForestaMi” che prevede la messa a dimora di tre milioni di piante entro il 2030. Al 2022 si era raggiunta quota 427 mila, la maggior parte nei comuni della cintura, dove la deindustrializzazione offre più spazi. Inoltre Milano, di suo, mette a dimora una media di 20 piante all’anno, in una città tra le più densamente costruite del pianeta.

Forse i 138 ettari mancanti sono già impegnati in progetti green, forse serve un migliore coordinamento con le amministrazioni locali, di certo si potrà migliorare. Ma “a Milano non c’è spazio per piantare nuovi alberi” è un titolo che rischia di rivelarsi fuorviante. In ogni caso, lo stimolo valga per tutti.

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