Il ministro Cingolani durante una recente conferenza stampa (Ansa)

termosifoni giù

Cingolani presenta il piano sul gas: "Non ci saranno sanzioni"

Alberto Chiumento

Il ministro intervistato dal Corriere spiega come risparmieremo 5,3 miliardi di metri cubi di metano. Sul possibile stop dei flussi dalla Russia: "Non sarà all'improvviso. Se dovesse servire coinvolgeremo anche le aziende"

“È un attacco che rivela una mentalità totalitaria. Noi non prendiamo ordini da nessuno. L’Italia è un paese libero, democratico e collabora con la Ue per fare fronte comune anche sui problemi energetici". Con queste parole il ministro della Transizione ecologia Stefano Cingolani ha risposto – in una intervista al Corriere della Sera – ai messaggi della propaganda di stato russa. Ieri la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha scritto su un post di Telegram che il piano italiano per ridurre i consumi “è imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington” e che “alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire".

 

Parole di supporto all'Italia sono arrivate dalle istituzioni europee: il portavoce della Commissione europea Eric Mamer ha definito "affermazioni ridicole" quelle di Zakharova, aggiungendo che "è assolutamente chiaro che c'è un eccellente coordinamento e collaborazione all'interno dell'Ue e tra gli Stati membri su tutte le questioni che riguardano l'energia".

 

Proprio nella giornata di ieri il ministro Cingolani ha reso noti ulteriori dettagli del piano per ridurre i consumi e garantire la sicurezza energetica del paese. “Il nostro piano non è draconiano e non impone sacrifici onerosi, perché abbiamo lavorato bene ed è forse questo ad aver creato qualche nervosismo” ha detto nell'intervista. A breve verrà firmato un decreto ministeriale che posticipa di 8 giorni la data in cui è possibile accendere il riscaldamento e anticipa di 7 giorni la data di spegnimento. Inoltre, negli edifici commerciali e industriali la temperatura non potrà superare i 17 gradi, mentre in quelli residenziali non potrà superare i 19.

 

Il piano al momento non coinvolge l'industria ma molto dipenderà dalla costanza dei rifornimenti russi. Di fronte alla possibilità che Putin tagli i flussi di gas verso l'Europa, il ministro dice: “Non li chiuderà all’improvviso. Da tempo il Nord Stream va a singhiozzo, causando per noi una piccola riduzione di flussi, tra i 10-15 milioni di metri cubi al giorno su un flusso totale giornaliero di 150-170 milioni di metri cubi. In caso di catastrofe si potrà pensare di abbassare la temperatura dei termosifoni di due gradi e accorciare i riscaldamenti di un mese, invece di due settimane. Se dovesse servire però coinvolgeremo anche le aziende". 

 

L'obiettivo governativo è il risparmio volontario di 8,2 miliardi di metri cubi di gas entro marzo prossimo. Ma per chi non rispetterà gli obblighi “non ci saranno sanzioni” ha detto Cingolani perché “stiamo parlando della sobrietà del consumo energetico”. Verrà anche attivata “con Palazzo Chigi una campagna di informazione per spiegare quali risultati incredibili danno alcune piccole azioni, come fare docce più brevi, staccare gli strumenti in stand by".

 

Il ministro ha anche ricordato che l'Italia prevede di liberarsi completamente dal gas russo, che rappresentava circa il 40 per cento delle importazioni totali, entro la fine del 2024 tramite una maggiore differenziazione dei fornitori (grazie all'attivismo energetico del governo la dipendenza da Mosca è scesa al 20 per cento), l'uso di nuovi rigassificatori, un maggior ricorso all'energia rinnovabile e al carbone, almeno temporaneamente. 

 

Rispetto a un possibile impegno in un prossimo governo a guida Meloni, Cingolani non lascia dubbi: “C'è un tempo per i tecnici e un tempo per i politici. Io da tecnico ho fatto quel che potevo e tornerò al mio lavoro”. 

 

Il ministro è anche tornato sul dibattito intorno all'energia nucleare auspicando che “il paese abbandoni l’approccio ideologico e capisca che, senza una diversificazione ampia, saremo sempre in difficoltà. Il nucleare di nuova generazione è una tecnologia ideale, non produce anidride carbonica e ha un livello di sicurezza ed efficienza molto elevato”. Un ottimo appunto per i partiti che si oppongono a questo tipo di energia.

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