Tania Sánchez e Rita Maestre

Podemos scopre quanto può essere paurosa una corrente interna guidata da ex fidanzate ed ex amici

Paola Peduzzi

Noi non siamo le fidanzate o le ex fidanzate di qualcuno, siamo delle donne. Non abbiamo bisogno che un uomo ci lanci o ci guidi, prendiamo le nostre decisioni da sole e le sappiamo difendere da sole. A volte facciamo bene, a volte sbagliamo, ma decidiamo noi. La politica non è un parcogiochi per gli uomini, le donne non sono comparse, sono protagoniste”. Così Tania Sánchez e Rita Maestre hanno lanciato un “Podemos per tutti”, un programma alternativo – o forse soltanto in competizione – a quello del leader di questo partito spagnolo, Pablo Iglesias. Il campo di battaglia è Madrid, dove sta andando in scena la guerra civile all’interno di Podemos (questi partiti cosiddetti antisistema prediligono palchi enormi, non litigano nelle periferie in cui nessuno direbbe niente, e nessuno si accorgerebbe di loro: si scannano nelle capitali): Iglesias si è distaccato dal suo numero due, Iñigo Errejón, il guru di Podemos con la faccia da bambino che invoca più dialogo con gli altri partiti rispetto allo scorbutico Iglesias. Sui social i due si dichiarano alleanza eterna per smentire le chiacchiere, ma è partito il tifo per l’uno o per l’altro, si è costretti a schierarsi a questo punto, e le due ragazze che rivendicano la propria indipendenza di donne in politica lo hanno fatto subito: stanno con Errejón, in netto contrasto con gli uomini di Iglesias. Nulla di male, si dirà, c’è una certa dose di maschilismo da combattere in tutti i movimenti antisistema, ma a far precipitare un dibattito che voleva rimanere sui temi della partecipazione e del rapporto con gli altri partiti (in un paese come la Spagna in cui non c’è un governo eletto da nove mesi) è stato il fatto che le due firmatarie dell’orgoglio femminile sono due ex. Tania è la ex di Iglesias, Rita è la ex di Errejón.

 

Secondo i pettegolezzi, le due storie d’amore non sono paragonabili. Tania è stata a lungo con Iglesias, insieme hanno costruito l’ascesa di Podemos e delle sue alleanze con i partiti di sinistra, i giornali internazionali si sono riempiti dei ritratti appassionati di questa coppia d’oro, giovane e rivoluzionaria, che avrebbe dovuto scardinare per sempre il tran tran della politica spagnola. Poi i due si sono lasciati, ma comunque dal loro sodalizio è nata l’alleanza tra Podemos e Izquierda Unida, un risultato politico è stato raggiunto insieme, non siamo stati insieme per niente. Rita invece ha frequentato Errejón per un periodo di tempo più limitato, si sono lasciati alla fine dell’anno scorso, pare ci sia stato un riavvicinamento a primavera ma ora lei si dichiara ex quindi il tentativo è andato fallito. Evidentemente il poco tempo trascorso insieme ha impedito che si creassero quei rancori, quei dissidi, quelle ferite che spaccano le coppie per sempre, che rendono intollerabile ogni genere di vicinanza, che fanno cambiare opinione su tutto, piuttosto che pensarla ancora come te taccio per sempre. E’ chiaro infatti che nella rivolta delle ex fidanzate, la traditrice è Tania Sánchez, è lei che pensa che il suo ex stia sfasciando Podemos, è lei che vuole un processo “aperto” di selezione del prossimo leader del partito a Madrid, è lei che è stata rimossa dal suo incarico all’interno di una commissione (per un ruolo di rango inferiore) si dice per diretta imposizione di Iglesias, è lei che è andata in tv a dire che la guerra civile dentro al partito non esiste, di che state parlando, è propaganda di destra, mentre attorno a lei nasceva una solidarietà che non c’era mai stata. E’ a Tania che Iglesias si rivolge quando dice che si troveranno “alternative migliori” a queste candidate, e intanto il leader di Podemos lancia un messaggio all’ex amico ed ex principe-consigliere Errejón, che è riuscito nell’impresa di mettere insieme queste ragazze, soltanto con l’obiettivo di sminuire il ruolo del capo. I commentatori dicono che non può finire bene, ricordano con nostalgia i bei tempi in cui Rita non era famosa come ex, ma perché si era tolta la maglietta dentro a una chiesetta, per protestare contro la presenza di un edificio religioso nel campus di un’università pubblica (fu poi multata), quelli erano i tempi della rivoluzione tutti insieme, tutti uniti, tutti bellissimi, tutti disposti a qualsiasi cosa pur di cambiare il mondo. Assieme al sogno di Podemos è finito anche quello spirito, si sa quanto possono essere difficili i rapporti di lavoro quando l’amore c’era e non c’è più. Ma quando le ex fidanzate si mettono insieme possono essere distruttive, e pazienza se questi sodalizi solitamente non sono duraturi, forse nemmeno Podemos lo è.

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi