(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

Meglio i re come Vittorio Emanuele dei populisti

Maurizio Crippa

Se siamo un paese alla frutta la colpa non è certo dei Savoia. Che il monarca morto possa riposare a Superga è una riconoscenzza che indigna solo i sanculotti

La quantità di imbecilli sciacalli che da giorni si accaniscono contro il defunto Vittorio Emanuele di Savoia e contro la sua sepoltura a Superga è identica alla percentuale di chi vota populista: se siamo un paese alla frutta la colpa non è certo dei Savoia. La stessa percentuale si esibisce da ieri sui social nel ributtante giochetto sanculotto di associare la malattia di Carlo d’Inghilterra alla dipartita del Savoia. Ovviamente non ci sono solo gli ignoranti.

Uno storico emerito come Massimo Firpo ha vergato ieri una filippica su Rep. per perorare la causa della non sepoltura, “vorrei solo chiedere pacatamente a che titolo un personaggio come il defunto Savoia meriti…”, manco fosse alla Convenzione e si trattasse di tagliare la testa al re. Un eccesso di zelo. Vittorio Emanuele è un personaggio che può non piacere per niente, ma non è certo l’unico che abbia tomba in Italia. E soprattutto l’Italia, questa Repubblica che amiamo, qualche cosa lo deve, ai Savoia. Che l’ultimo di loro possa riposare a Superga è una piccola riconoscenza che indigna solo i sanculotti.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"