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contro mastro ciliegia

Meglio Il Pos della pistola (a Lodi)

Maurizio Crippa

Quanto è confortante essere d'accordo con il Tar? Che non ha concesso il porto d'armi a un ristoratore, preoccupato per il trasporto del grisbì la sera: può "usare mezzi di pagamento informatizzato”. Perbacco, ci vuole tanto? Anche se, a Lodi, è un po' peggio del Maine

Viviamo in tempi così confusi che si è pronti ad aggrapparsi a qualunque cosa, pur di trovare sicurezza e conforto. Persino a una sentenza del Tar. Quello di Lodi, ad esempio. Ha negato il porto d’armi a un ristoratore che voleva una pistola per sentirsi più sicuro nel trasportare l’incasso alla sera. Lo ha fatto con una motivazione sorprendente (è vero che ci hanno ponzato per tre anni), che sembra tener conto del dibattito sui contanti: la “possibilità”, per il mancato pistolero, “di evitare lo spostamento di denaro contante servendosi di mezzi di pagamento informatizzato”. Il Pos, hanno inventato il Pos! Quanto è rassicurante, trovarsi una volta d’accordo col Tar? Up to a point, però. Innanzitutto provate a girarci a Lodi: chiedete al gran Maurizio Milani, vi dirà che è peggio del Maine. Inoltre il Tar ci ha tenuto a ribadire che il porto d’armi “non è un diritto assoluto”, il che è vero, lo dice la Corte costituzionale. La quale però spiega che nemmeno il divieto è assoluto, e il permesso può esserci per “persone riguardo alle quali esista la perfetta e completa sicurezza circa il ‘buon uso’ delle armi stesse”. E non avendo ragioni di pensare che l’uomo sia un serial killer, gli auguriamo non  di finire nel Maine. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"