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Contro mastro ciliegia

Questa di Gabrielli è la storia vera

Beppe Sala ha chiamato l'ex capo della Polizia come delegato alla Sicureza di Milano, ormai ridotta a una specie di Gotham City. Quando Fontana chiamò Bertolaso per aiutare la Lombardia nel Covid, la sinistra gridò al fallimento e alle dimissioni. Ora che diranno?

Quando nel pieno del delirio pandemico Attilio Fontana, ben oltre l’orlo di un crisi di nervi, chiamò Guido Bertolaso, homo berlusconianus del fare per antonomasia, per dare una mano alla Lombardia le chattering classes de sinistra gridarono all’incapacità, al commissariamento e alle dimissioni. E ora che è Beppe Sala, sindaco dell’ex “place to be” Milano ridotta più o meno come Gotham City, a chiamare il poliziotto salvatore, l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, per mettere una toppa all’insicurezza metropolitana, di galletti a  non se ne sentono. Franco Gabrielli (già direttore del Sisde, ex perfetto e persino Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica) è stato chiamato per fare il “delegato per la sicurezza e coesione sociale di Milano”, che è come dire commissariare l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, e ammettere che la città è fuori controllo. Annunciando la nomina (a titolo gratuito, come fu pure per Bertolaso), Sala si è tolto un manganello dalla scarpa: “Sono stufo che qualcuno mi butti addosso l’idea che io non mi occupo della sicurezza”. Lui se ne occupa, ne siamo certi. Ma siamo anche più certi che i milanesi preferiscono un super poliziotto alle chattering classes

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