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contro mastro ciliegia

Delmastro, il coatto di via Arenula

Maurizio Crippa

Il bizzarro caso del gip che ha ordinato la "imputazione cotta" del sottosegretario, a fronte di una procura che aveva chiesto l'archiviazione, per la violazione di segreto nell'affaire Cospito. Ma se a pensar male a volte ci si azzecca, il suo diretto superiore Nordio potrebbe tirare un sospiro di sollievo

Dei destini politici, e a dirla tutta anche dell’eventuale eredità istituzionale, di Andrea Delmastro Delle Vedove, deputato e sottosegretario alla Giustizia, non che ci importi. I modi da retore urlatore, o da ussaro sul tetto, del plurinominale Delmastro Delle Vedove-Mazzanti-Vien-dal-Mare ci hanno fatto sempre più sorrider che altro. Però, vivaddio, che ora diventi addirittura un imputato coatto, e per monocratica decisione di un gip, è francamente eccessivo. La vicenda è quella già grottesca di suo dell’accusa per violazione di segreto nell’affaire Cospito, se ricordate.

 

Già ai tempi il Pd aveva tentato un rocambolesco quanto improduttivo Aventino istituzionale. Ma c’era comunque un’inchiesta. Sulla quale la procura di Roma ha però chiesto l’archiviazione: il fatto, seppure sussiste, sussiste pochino. Niente da fare, il gip è ricorso all’instrumentum della “imputazione coatta”, attraverso cui può ordinare che si giunga invece al rinvio a giudizio. Se a pensar male ci si azzecca, si può immaginare che il roccioso Carlo Nordio, che di leggi ne sa, tirerà un sospiro di sollievo, se proprio non gli scapperà un irrituale “forza procura!”. Hai visto mai che, per una volta, un po’ di coattismo giudiziario potrebbe rasserenare l’aria di via Arenula? 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"