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Contro Mastro Ciliegia

Pm, naufraghi e materassini

Maurizio Crippa

La procura di Crotone sta indagando sulla tragedia di Steccato di Cutro, speriamo proceda spedita per una vicenda seria e grave. Non come per i sette mesi buttati per indagare un prete che diceva messa in costume da bagno

Non si vuole in alcun modo mancare di rispetto alle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, absit Piantedosi verbis, facendo un piccolo accostamento. Ma viene naturale augurare alle vittime, ai loro compagni superstiti e a tutta la comunità civile che i magistrati di Crotone, che stanno indagando sulle cause del naufragio, procedano più spediti. Invece ci sono voluti ben sette mesi, da parte della medesima procura di Crotone, per archiviare per non sussistenza del reato un’indagine stravagante, o inutile, che però è costata mesi di sofferenze all’indagato.

 

Ieri infatti don Mattia Bernasconi, vice parroco a Milano, è stato scagionato dall’accusa di vilipendio alla religione per avere celebrato, nel luglio scorso, una Messa in costume da bagno: calato nelle acque di Capo Colonna e utilizzando un materassino gonfiabile come altare. Le indagini hanno accertato che il buon prete, non proprio un genio (il suo vescovo Delpini parlò di “sciocchezza”) non ha commesso reati. Per quel motivo sia stata messa in piedi tutta questa perdita di tempo, proprio non si capisce. Anzi sì: per colpa di quella insensatezza italiana che si chiama obbligatorietà dell’azione penale. Speriamo che, per quell’altra faccenda, sia usata meglio.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"