Ansa

contro mastro ciliegia

A Grillo l'Altrove, a Conte il munus di Cortina

Maurizio Crippa

Il fondatore del Movimento starebbe per fondare una nuova religione. L’aria di supercazzola c’è tutta, ma è sempre meglio che prendere sul serio l'Avvocato del popolo

L’abbandono delle spoglie mortali e l’ascesa al Cielo di Papa Benedetto hanno avuto l’indesiderato effetto collaterale di riportare alla memoria, e financo sulle pagine dei giornali, parole che avevamo confinato nell’archivio del ciarpame senza pudore: sono rispuntati i sedevacantisti, i pre-conciliaristi, i QAnonisti intesi come i dementi del Grande Complotto, gli arcanisti delle “vere ragioni della Rinuncia” e così via.

Un tale baraccone che, al confronto, sembra di trovarsi al cospetto di cose normali quando, lasciato l’Emerito, si passa a occuparsi dell’Elevato. E si scopre che Beppe Grillo starebbe per fondare una nuova religione, “la Chiesa dell’Altrove”, ispirata alla “dottrina dell’altrovismo”. L’aria di supercazzola c’è tutta (ma un sedevacantista lo avete mai visto?), del resto l’Annoiato  non sa più come liberarsi dei suoi spiritati adepti di un tempo.  In ogni caso, è sempre meglio attendere “il primo giorno delle rivelazioni” che saranno diffuse agli “Altrovatar”, che prendere sul serio il Subentrato, Giuseppi. Che della setta di Grillo ha mollato il faticoso “ministerium” ma si è furbescamente tenuto “il munus di Cortina”. E come il Dogui di vanziniana memoria se ne stava lì, a Capodanno, a insegnare ai poveri: “Sole, neve e reddito di cittadinanza, e sei in pole position!”.

 

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"