Ansa

contro mastro ciliegia

A chi l'Unità? A sinistra

Maurizio Crippa

Piero Sansonetti annuncia il ritorno in edicola della storica testata che fu del Pci. Ma il claim, "Torna Gramsci, torna l’Unità”, sembra fatto apposta per favorire un travaso di bile ai (molti) compagni che vorrebbero tornare a Livorno. Almeno niente grillini: "Sono di destra". Finalmente!

Quante volte abbiamo già augurato buona rinascita all’Unità, testata gloriosa quant’altre mai e accidentata come poche, non sappiamo più. L’ultima volta, un lezioso restyling aveva trasformato l’apostrofo in verde, per occhieggiare al logo del Pd: faceva tristezza e non portò neanche bene. Ma forse è più un problema attinente al Pd, che alla sua carta stampata. Nell’immagine di una prima pagina che spunta nelle foto dietro al faccione di Piero Sansonetti, direttore per ora annunciante (debutto a metà gennaio), è tornato rosso, e speriamo porti bene.

   

Di certo promette di farci divertire, a partire dal claim di lancio in grado di provocare l’orticaria a qualcuno: “Torna Gramsci, torna l’Unità”. Perché prima ancora che il giornale parta, in questo avvelenato clima da congresso, è pieno di militanti che vorrebbero tornare altro che a Gramsci, proprio a Livorno, indignati perché la mitica testata starebbe per risorgere ma in “area Calenda”.

 

Sarebbe fantastica, come distopia-euforia, ma il buon Sansonetti nega, “sarà un giornale di sinistra, che in questo momento manca in Italia”. Però una sinistra che sa ancora distinguere, promette: niente M5s, “è di destra, non c’entra niente con la sinistra”. Evvai.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"