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contro mastro ciliegia

Il Pd e i soldati di Salamina

Maurizio Crippa

Javier Cercas è un bravo scrittore, ma siccome è anche un intellettuale engagé si concede spesso a un vizio dei giornali italiani: far spiegare al prestigioso ospite straniero come debba essere la politica italiana. Ieri su Rep. ha dato lezioni alla sinistra

A suo tempo lessi Soldati di Salamina, bello e di dolorosa intelligenza. Poi mi buttai su La velocità della luce, che trovai invece narcisista e pretenzioso. Cosa che mi ha precluso l’occasione di leggere Anatomia di un istante, che forse è un capolavoro. Rimedierò, anche se ogni volta che m’imbatto nel Javier Cercas commentatore o intervistato ritrovo sempre quel troppo di narcisista e pretenzioso che non mi era piaciuto. Ma tant’è, Cercas oltre che gran scrittore è intellettuale engagé: dice la sua in Spagna, e fin qui tutto bene, ma spesso cede a quel vezzo un po’ ridicolo dei giornali italiani di andare a intervistare le star degli altri per farsi spiegare il proprio paese.

Prima delle elezioni era capitato anche a BHL, riconosciuto maestro nel predicare dal pulpito degli altri, ma Cercas non è da meno. E fin quando se la prende con l’indipendentismo catalano, che considera peggio del franchismo (tutto il mondo è paese: fascista è chi non la pensa come te), passi. Ma la necessità, su Rep., di venire a spiegare con voce impostata i guai della politica italiana, e cosa avrebbe dovuto fare la sinistra, anche no. Ma ha una attenuante: si rivolgeva al Pd, che sta messo peggio dei soldati di Salamina.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"