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contro mastro ciliegia

Farla lunga sul beluga e altri econazismi

Maurizio Crippa

Niente contro il cetaceo, ma se si immaginasse di spendere anche solo la metà di soldi e affetto per ogni umano che resta intrappolato nelle nostre chiuse, chissà

Facendo finta di non mettere in conto le critiche o anche peggio che me ne verranno – il fianco è volutamente sguarnito: a molta gente un beluga malato (e ora morto) risulta di certo più simpatico di un Jovanotti che calpesta le aiuole – esporrò qualche impressione dubitativa sul dramma della Senna che mezzo mondo ha commosso. Il povero beluga, quattro metri e 800 chili, specie protetta di acque artiche che qualche motivo ha spinto per 130 km in un entroterra caldo, non suo, era stato bloccato da una chiusa verso Parigi. E’ stato soccorso, curato. Ma non mangiava più e i farmaci non sembravano bastare. L’ultima sua notte è durata sei ore, il tempo per veterinari e volontari di provare a portarlo sulla costa. Non ce l’ha fatta. Per lui si erano mobilitati in tanti, per giorni, sub e barche, medici e attivisti, medicine e cibo. Al Tg3 Giovanna Botteri mi aveva colpito: una partecipazione emotiva ed esibita forse degna di miglior causa, di altri scenari di guerra. Così mi è sembrato. A poca distanza da dove i migranti annegano provando a passare la Manica. Niente contro il beluga, ma se si immaginasse di spendere anche solo la metà di soldi e affetto per ogni beluga umano che resta intrappolato nelle nostre chiuse, chissà.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"