Una scena di Pinocchio della Disney

Niente più sculacciate ai bambini. È finito il principio di autorità

Maurizio Crippa

L’autorità parentale si eserciterà “senza violenza” nella Francia di Macron. È il cambiamento, bellezza!

Nel giorno il cui la Società italiana di gerontologia e geriatria (in un paese per vecchi, una start up destinata a far soldoni meglio della Silicon Valley cara ai Millennials) ha annunciato che si diventerebbe anziani a 75 anni, che con la pensione a quota cento vuol dire avere davanti una bella preadolescenza nuova di zecca e scoppiettante di tempeste ormonali, la saggia Francia di Macron, sulle orme di Rousseau (un nome, una maledizione) ha approvato dopo lunghi travagli la legge che vieta le sculacciate, ma anche le sberle e gli schiaffi, ai bambini.

 

L’autorità parentale si eserciterà “senza violenza”. E tutto bene, ci mancherebbe, anche perché pare che in Francia l’85 per cento dei genitori ha la mania di usare i figli come pelli da tamburo, roba che pure il Consiglio d’Europa per i diritti civili s’era indignato, bontà sua. Ma la legge sulla punition physique vieterà non soltanto la fessée, che sarà autorizzata solo nel BDSM, si suppone: saranno reato anche la violenza “fisica, verbale o psicologica”. Nemmeno un rimprovero, neanche un plissé. Poi, se vi crescono dei figli che si mettono il gilet giallo e scendono per strada a menare i poliziotti, lamentatevi con gli psicologi dell’età involutiva.

 

Ma questo è quanto, in un mondo destinato alla festa dell’adolescenza permanente e all’abolizione di qualsiasi principio di realtà, se non di autorità. È il cambiamento, bellezza: così se qualcuno dirà che non si mettono le dita nel naso, o non si stampano tessere a cazzo senza autorizzazione del Parlamento, si potrà maleducatamente rispondere, come eterni bambocci, #IoNonCiCasco.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"