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Emiliano dignità (tà-tà)

Maurizio Crippa

La Corte Costituzionale ha stabilito che il governatore della Puglia non può restare allo stesso tempo magistrato ed esponente politico. E ora che si fa? Un decreto dignità ad personam? 

Chissà se adesso chiederà un decreto dignità, magari ad personam. Eddai, lasciategliela la possibilità di tenere un piede in due scarpe, in due carriere, per quanto costituzionalmente inconciliabili. Che tanto: Montesquieu, chi era ’sto fesso? Lui, quello che adesso la Consulta ha rimesso in riga, è Michele Emiliano, che ha fatto il sindaco di Bari e attualmente è governatore della Puglia. Ma sempre col doppiofondo da un’altra parte, “sono e sarò sempre in fondo al mio cuore un magistrato”, disse, una delle sue tante fanfaluche da populista ante litteram e giustizialista in servizio permanente attivo. E voleva candidarsi pure segretario del Pd, lo scorso anno, che appunto: che differenza fa? Per uno che aveva compreso, da magistrato, che “le ragioni di tanti crimini e della stessa difficoltà di cambiare il destino dei bambini dei quartieri più difficili delle nostre città stava nelle insufficienze della politica”. E dunque aveva fatto due più due, o il paso doble, fin dal 2004. Ma adesso, e chissà quanto è amareggiato, la Corte Costituzionale ha stabilito che no, Emiliano non può restare allo stesso tempo magistrato, seppure in aspettativa, ed esponente politico. E’ un illecito disciplinare, “l’iscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa dei magistrati a partiti politici” è vietata. Ma a parte la norma, ci voleva così tanto per stabilire e magistratura e politica sono concetti e prassi un tantino diversi? Altrove sarebbe una banale questione di cultura delle istituzioni. Emiliano si lamenterà quanto vuole, ma ancora lo Stato diritto e la separazione dei poteri esistono. Ci vuole dignità (tà-tà).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"