Donato il mostro Eurexit

Maurizio Crippa

Ospite ricorrente a La7, tra DiMartedì e Omnibus, l'avvocato Francesca Donato dice bestialità su euro, flat tax, pace fiscale e debito pubblico

Di martedì ho la serata-canasta con gli amici, dunque “DiMartedì” lo balzo sempre e volentieri. Ma l’altra sera è saltata la canasta e ho fatto casualmente la scoperta agghiacciante di un mostro televisivo-politico che per qualche recondito motivo il ridente Floris ha la mania di mandare in onda: si chiama Francesca Donato, avvocato, e si presenta ai giochi senza frontiere della demenzialità per la squadra Eurexit, che detto così sembra un think tank e invece è “un’associazione no-profit, nata dall’incontro fra liberi professionisti e imprenditori” afflitti dalla crisi economica. L’animatrice è lei. Una che l’altra sera, sotto gli occhi strabiliati non solo miei (in studio c’erano Cottarelli e la Fornero) diceva la qualunque sulla flat tax, senza la quale i ricchi “portano i soldi all’estero” (le facevano notare che accade lo stesso, ma niente) e sulla pace fiscale (“guardi che è un condono”, le spiegavano: ma niente). @ladyonorato è una che tuitta: “Stasera sarò ospite a #dimartedì su La7, secondo blocco… vi avverto che sono in gran forma!”. E’ una che la invitano pure a “Omnibus”, sempre La7, e dice che Afd non è fascista. Eppure il Floris la invitava già nel Lochness di “Ballarò” nel 2014, quando era candidata della Lega, aveva i capelli lunghi, tifava Tsipras e la “capacità di far saltare il sistema”. Ora che ha il capello corto e un filo di collana e la scritta Eurexit dice bestialità tipo che il tetto del debito pubblico è un’invenzione che prima non c’era. Ma quando? Ma soprattutto: un giorno Floris lo pagherà il fio, per aver inventato un mostro così?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"